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Altri personaggi

Caio Pescennio Negro - Aquino

Chi era: governatore della Siria divenne Imperatore nel 193 d.C. Conservò la carica per un solo anno, infatti, vinto da Settimio Severo venne ucciso
Nato a:
Aquino, nella prima metà del II sec.d.C.,  da Annio Fusco e da Lampridia che appartenevano all'ordine Equestre.

PSEUDONIMO: Negro. Era di statura molto alta; bello nell'aspetto, ricci i capelli e la voce molto sonora e, quando dava i comandi, si sentiva a grandissima distanza. Era rosso nel volto e colla cervice nera, onde fu soprannominato Negro. Ma c'è anche qualcuno afferma che fosse nominato Negro dal padre "Fuscus", che significa oscuro, nero.

CARRIERA MILITARE E POLITICA: Generale romano nativo di Aquino, entrò a far parte del senato; combattè vittoriosamente contro i barbari e successivamente del governo della Siria.Alla morte di Pertinace nel 193 si fece proclamare Imperatore ad Antiochia ed ottenne il riconoscimento delle province orientali. Ma in occidente ebbe la meglio il rivale Settimio Severo che si impadronì del potere e del riconoscimento del Senato .Pescennio si scontrò così con le forze di Severo, ma, indebolito anche dalla diserzione di alcune legioni, fu battuto presso Antiochia. Si rifugiò in questa città da dove tentò di fuggire presso il Re dei Parti, ma fu raggiunto e barbaricamente ucciso: decapitato, la sua testa fu prima portata sotto le mura di Bisanzio e poi esposta a Roma per scoraggiare i suoi sostenitori. In tale tragico modo finì l'avventura imperiale di Gaio Pescennio Negro, imperatore per pochi mesi e solo per le province orientali.

 

 

 

Benedetto da Piglio

Chi era: pittore accademico
Nato a: nasce a Piglio nel 1365 - Morto nel: 1423

Benedetto da Piglio, grande umanista del 400, nasce a Piglio nel 1365 e dal 1385 passa a Bologna per classici e successivamente anche ad Anagni e Velletri. Nel 1410 viene chiamato nella curia romana come scrittore apostolico e con tale incarico si reca a Costanza in Germania per seguirne il Concilio. In questi anni di prigionia compone il suo più famoso scritto “Libellus Penarum” dove elogia il Piglio in un centinaio di deliziosissimi versi. Tornato a Roma fu fatto segretario della cancelleria papale. Morì nel 1423 e il suo corpo venne seppellito nell’antica chiesa di San Lorenzo a Piglio.

Benedetto fu tra i primi segretari apostolici chiamati dal pontefice Martino V Colonna, il quale, si circondò di segretari umanisti. La nomina di Benedetto a segretario apostolico dimostra il suo grande prestigio e la sua abilità nel trattare e scrivere lettere a principi e prelati. Nell’ottobre del 1420, Benedetto tornò a Roma insieme al regnante Pontefice. Dopo appena tre anni, nel 1423, lo colse la morte. Morì probabilmente a Roma, ma fu riportato nel suo paese natio per esservi seppellito accanto alle spoglie del Beato Andrea Conti di cui aveva parlato nei suoi scritti.
 

 

 

Federico Zuccari - Isola del Liri

Chi era: Astronomo
Nato a:
Sora  nel 1784

Studiò a Napoli ed a Roma, dedicandosi oltre che alle scienze anche alla letteratura ed alle belle arti. Nel 1809 ebbe l'insegnamento di Geografia Matematica al Collegio Militare, che lasciò per recarsi presso la Specola di Brera a specializzarsi in Astronomia con Barnaba Oriani. Infatti, i ministri di Gioacchino Murat l'avevano scelto tra molti, per provvedere alla sua formazione scientifica ed affidargli poi la carica di direttore della Specola di Napoli. Da Milano Zuccari tornò nel 1812, con un ricco corredo di strumenti e con un abile tecnico, Augusto Aenhelt, che lo coadiuvò nell'installazione delle apparecchiature nella Specola di San Gaudioso.

Quando nel 1812 il Governo stabilì di erigere un edificio nuovo adibito specificamente ad Osservatorio, Zuccari fu tra i protagonisti dell'impresa. A lui ed all'architetto Stefano Gasse si deve il progetto originario, modificato in parte e reso più sobrio e funzionale da padre Giuseppe Cassella.

Lo Zuccari morì nel 1817. Pochissimi sono i suoi lavori editi. Su di lui vale soprattutto il giudizio di Barnaba Oriani, suo maestro a Brera, il quale lo descriveva di gracile costituzione e perciò non adatto a sostenere le fatiche di una lunga serie di osservazioni.


Brano tratto da: http://www.na.astro.it/museo/astronomi.php?id=2

 

 

Franco Purini - Isola del Liri

Chi era: Architetto
Nato a:
Isola di Liri nel 1941

Studia architettura a Roma con Ludovico Quaroni, con cui si laurea nel 1971. Nel periodo della sua formazione frequenta molti artisti, tra i quali Paolo Cotani, Franco Libertucci, Gastone Novelli, Achille Perilli, Lorenzo Taiuti. Lavora inizialmente con Maurizio Sacripanti e, dal 1969, con Vittorio Gregotti, collaborazione conclusasi nel 1973.

Nel 1980 partecipa al laboratorio di progettazione "Belice '80" con alcuni progetti per Poggioreale e Castelvetrano. Dopo aver insegnato dal 1977 al '81 a Reggio Calabria e dall' 1981 al '94 a Roma, è docente presso l'Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Lavora a Roma con Laura Thermes dal 1966 con cui partecipa più volte alla Biennale di Venezia e alla Triennale di Milano. Conosciuto principalmente per i suoi disegni densi di trame, sedimi, campiture, da dove emergono oscure strutture dalle grandi cariche visionarie.

 

 

 

Giustiniano Nicolucci - Isola del Liri

Chi era: antropologo
Nato a: Isola del Liri il 12 marzo 1819 - Morto a: Isola del Liri nel 1904

frequentò il Collegio Tulliano di Arpino,ove fu introdotto allo studio delle discipline classiche e scientifiche. Nel 1845, poco dopo aver conseguito la laurea in Medicina, durante i lavori del VII Congresso degli Scienzati italiani tenutosi a Napoli, ebbe modo di far conoscere i risultati di una propria ricerca medica condotta al microscopio. Privatamente, cominciò a maturare interessi nel campo "antropologico", fissandosi l'obiettivo di ordinare razze e stirpi del genere umano in complessi alberi genealogici.

Nel 1852 a seguito di un viaggio compiuto in Europa che lo mise in contatto con studiosi stranieri, avviò attivi scambi di informazioni, conoscenze e materiali nell'ambito della "nuova scienza" antropologica. In tal modo costituiva il primo nucleo di un'importante collezione craniologica, e nel 1858 pubblicava la famosa opera "Delle Razze Umane", con la quale si affermava fra i pionieri dell'antropologia italiana ed europea. Nel 1880 Nicolucci ottenne la cattedra di Antropologia istituita per lui a Napoli, presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia. Nei due decenni successivi egli diede alle stampe una produzione considerevole, in cui spiccano alcuni saggi sul darwinismo e, nel 1866, l'esauriente memoria, "Antropologia dell'Italia nell'Evo antico e moderno", dove venivano presi in esame tutti i popoli la cui presenza fosse stata accertata in Italia, tracciandone un profilo fisico e culturale. Notevole fu l'impegno profuso nell'arricchimento e nell'organizzazione del Museo fondato a Napoli annesso all'Istituto di Antropologia. Morì improvvisamente nella città natale nel 1904.

 

 

 

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