Altri personaggi
Loreto Apruzese -Gallinaro
Chi era: Studioso e professore di Diritto Romano
Nato a: Gallinaro nel 1765 - - Morto a: Gallinaro nel 1833
Di questi, meritano di essere ricordati:
• Corso di Diritto novissimo contenuto nel codice Napoleone, Napoli 1809-1816 (6 volumi);
• Delucidazioni sul codice civile, Napoli 1912
• Corso di studio legale, Napoli 1819-1827 (9 volumi)
Giovanni da Gallinaro
Chi era: religioso e studioso
Di notevoli qualità sia personali che politiche, Giovanni da Gallinaro fu il confessore della Regina Giovanna I. In virtù della sua familiarità con la corte napoletana, ottenne la carica di Vescovo e fu nominato titolare delle cattedre di Gravina (1350-1373), di Rossano (1373), di Monopoli (1373-1382) e di Tricarico, che mantenne fino alla sua morte.
La sua abilità conquistò la stima ed il rispetto della Regina, che spesso si rivolse al Papa per fargli assegnare le cattedre di Lucera e di Sessa, più vicine alla capitale. Giovanni controcambiò rendendosi sempre disponibile, anche economicamente. Sui registri reali ad esempio, è annotato un suo prestito di un'oncia d'oro a favore di Giovanna I.
Giovanni fu talmente abile nel trattare gli affari che fu nominato rappresentante reale in occasione della riconciliazione con Re Federico di Svevia. La trattativa andò a buon fine ed il suo prestigio ne risultò accresciuto. Era il 2 marzo 1371.
Nel 1378 Giovanna I favorì l'elezione dell'antipapa Clemente VII. Giovanni rimase fedele alla Regina aderendo alla fazione dell'antipapa. Nel 1382, a due mesi dalla morte di Giovanna I, gli fu assegnato l'ultimo incarico vescovile
Santina Cimatti - Alatri
VITA: nel 1889 si consacrò Suora Ospedaliera della Misericordia, presso la casa madre di San Giovanni in Laterano a Roma ed assunse il nome di Suor Maria Raffaella. Dal 1893 lavorò presso l’ospedale di San benedetto ad Alatri, ma poi fu trasferita all’ospedale Umberto I di Frosinone, dove dal 1921 ricoprì anche l’incarico di Priora della comunità. Dal 1928 al 1940 ritornò ad Alatri, ricoprendo la carica di Superiora dell’Ospedale. Durante i duri anni della guerra si distinse per l’opera di conforto e di sostegno alla popolazione locale, nonché per l’aiuto medico che portò ai malati ed ai feriti. Quando ci fu il timore di un bombardamento alleato su Alatri, Raffaella, in collaborazione con il vescovo della città riuscì a far cambiare il piano strategico al generale Kiesserling.
Arturo Ciacelli - Arnara
Chi era: pittore futurista
Nato a: Arnara, il 28 maggio 1883
Introdotto dal padre mosaicista al lavoro artistico, studia prima all'Accademia di Francia e a quella di Belle Arti a Roma, dove si diploma; poi, con U. Boccioni e G. Severini, segue i corsi serali d'arte industriale degli Incurabili. Partecipa al Salone dei Rifiutati (1905) e nel 1907 insieme a Bozzani e Cambellotti svolge attività di scenografo per alcuni lavori di D'Annunzio.
Trascorre lunghi periodi all'estero, dividendosi tra Parigi e i paesi scandinavi, portandovi i segni delle nuove ricerche futuriste, anche se di forte accento simbolista. Dalle sue composizioni degli anni Dieci, in gran parte astratte, emerge l'interesse per lo studio del dinamismo, delle sintesi plastiche e della simultaneità. Successivamente interpreta in tale direzione anche la poetica dell'aeropittura, sviluppata sull'esempio di Balla, sia per l'iridescenza dei colori, sia per la presenza di forme flessuose che sulla tela si sovrappongono e si compenetrano.
Luigi Ceci - Alatri
Chi era: glottologo e latinista. Famoso commentatore della Lapis niger del Foro Romano.
Nato a: Alatri, il 2 febbraio 1859 - Morto: a Alatri il 22 giugno 1927
Nel 1893 ottiene la cattedra di grammatica indo-greco-italica presso l’Università di Roma e per due volte ricopre la carica di Preside della facoltà di Lettere. Nel 1914, grazie ad un altro ministro della Pubblica Istruzione, Luigi Credano, viene inserito nella commissione preposta alla riforma degli studi superiori e anche in questa occasione si distingue per la sua grande competenza, scrivendo la Relazione generale. Durante gli ultimi anni di vita, si dedica allo studio della lingua slava, alla stesura di una piccola Grammatica serbo-croata e, di un ultimo saggio, il Latium vetus, inerente all’indagine linguistica nella lunga storia di Roma e del Lazio, purtroppo rimaste incompiute per la morte sopraggiunta in Alatri il 22 giugno 1927.
Opere: Il pronome personale senza distinzione di genere nel sanscrito, nel greco e nel latino (1886); Trucioli glottologici e filologici (1886); Il vocalismo nel dialetto di Alatri (1886); Le etimologie dei giureconsulti romani (1891); Appunti glottologici (1892); Tabulae Iguvinae (1892); Grammatica della lingua latina (1905); Il ritmo delle orazioni di Cicerone (1905).