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A un chilometro circa ad ovest di Monte San Giovanni Campano, in un luogo solitario e particolarmente ameno, sorgeva la chiesetta denominata di San Giovanni che, come si evince da un anonimo manoscritto del XVIII secolo, doveva risalire ai primi secoli dell’era cristiana. Non lontano dalla chiesetta per volere di chierici e laici, nel secolo XI, veniva edificato un Monastero indicato dagli storici “De Laterneto”. Un’altra tradizione vorrebbe che questo Monastero fosse fondato da San Benedetto di passaggio durante il suo viaggio da Subiaco a Montecassino, ma nessuna traccia di tale evento esiste nelle agiografie e nelle cronache benedettine.
Il convento subì due rovinose distruzioni, la prima per mano dei Saraceni e un’altra nel 1495 ad opera di Carlo VIII, fu riedificato dalla marchesa di Vasto e Pescara, duchessa di Monte San Giovanni, e donato nel 1531 ai Frati Minori Cappuccini. Fu questo il terzo convento della provincia aperto all’ordine dei Cappuccini. Al suo interno, nel 1898, sull’altare del lato destro fu collocato un pregevole trittico in legno di olivo e noce, dedicato alla Madonna, a San Francesco ed a San Rocco, opera di Fra Pietro da Guarcino. Nel 1926, in occasione del VII Centenario della morte di San Francesco D’Assisi, furono aggiunte nuove decorazioni ad opera dell’artista arpinate Cicerone Macioce. A seguito del completo abbandono dovuto all’occupazione delle truppe tedesche e alla pluridecennale incuria in cui era rimasto, la chiesa venne chiusa al culto e solo il 3 ottobre 1982, dopo ingenti lavori di ristrutturazione, finanziati dall’amministrazione comunale, fu possibile riaprirla. Oggi il complesso conventuale è casa di soggiorno per pittori e scultori di ogni tendenza culturale, religiosa e politica “Oasi di Fra’ Galdino”.

 

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