Alatri: Palazzo Gottifredo
Palazzo di Gottifredo di Alatri, detto anche le “Case Grandi”, rappresentò il modello architettonico per molte residenze signorili della città medievale, e fu costruito intorno alla metà del XIII secolo come residenza del cardinale Gottifredo Raynaldi, ricco feudatario alatrense e dotto diplomatico pontificio durante gli anni della lotta antimperiale.
L’imponente mole del palazzo si erge al trivio tra Via di San Francesco, Corso Vittorio Emanuele e Corso Cavour. Si tratta di un complesso costituito da tre organismi distinti per stile ed epoca di costruzione: una casa-torre, primitivo nucleo del palazzo, ed un corpo di fabbrica centrale, che segue l’andamento della strada, con un’ulteriore torre di 20 metri a tergo dell’edificio.
Lungo Corso Vittorio Emanuele un portale ad arco ogivale, tipicamente gotico, costituisce l’ingresso principale alla torre. Un secondo portale introduce al corpo centrale dell’edificio. Le notevoli difformità stilistiche sono rese evidenti, oltre che dalla diversa ornamentazione dei due ingressi principali, entrambi situati sul prospetto occidentale, anche e soprattutto dalla differente disposizione delle aperture superiori: assai irregolari e rade nella più antica torre angolare (oggi sede del Museo Civico), alquanto ordinate e strutturalmente più organiche nei restanti corpi di fabbrica.
Per la costruzione fu usato il calcare locale, messo in opera per filari regolari, con grossi blocchi squadrati alla base e pietre più piccole e strettamente connesse per i livelli superiori, a determinare nella struttura compatta dell’edificio un’evidente predominanza dei pieni sui vuoti, che rivela pienamente la sua funzione difensiva di casa fortificata: situata sul Trivio, al centro della Civitas Vetus, questa fortezza nel cuore della città domina l’intero quartiere che la circonda e, rappresenta uno degli esempi più significativi di architettura civile del Lazio nel Medioevo.