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Casalattico: Museo storico della molitura e dell'arte contadina

 

Il mulino di San Nazario

Il 12 aprile del 1032 il Principe di Capua Pandolfo IV, visitando la chiesa benedettina di San Nazario in territorio di Atina (restaurata dopo la distruzione da parte dei Saraceni, dal monaco Adamo per ordine dell'abate di Montecassino Atenolfo 1011 - 1022, fratello del Principe di Capua Pandolfo IV), concesse alla comunità religiosa un terreno vicino per la costruzione di un mulino. Negli anni che seguirono il mulino di San Nazario fu gestito dai monaci benedettini fino al 1233 quando nacque una controversia con i cittadini vicini ed i signori di Aquino per il suo possesso. Il 7 settembre 1349 vi fu un tremendo terremoto che sicuramente danneggiò il mulino, ma il suo restauro non tardò. Infatti è giunto integro fino ai giorni nostri, molto probabilmente perché continuò ad operare per mano degli abitanti del posto. E' stato in funzione fino agli inizi degli anni 50 quando un po’ per l'avvento dell'energia elettrica, un po’ per il forte fenomeno dell'emigrazione venne nuovamente abbandonato. Il mulino di San Nazario, inaugurato l’11 agosto 2001, è stato completamente restaurato per essere a disposizione del turista. Tutto questo grazie ai proprietari e al contributo del Gruppo di Azione Locale XIV e XV Comunità Montane del basso Lazio.

A cura di Andrea Centofanti

 



 

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