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Aquino: Museo della città

 

LE ORIGINI

L'origine di Aquino può collocarsi al tempo della dominazione volsca nella regione (V-IV sec. a.C.) e dovette avere un primo significativo sviluppo durante l'espansione romana nella zona con la formazione dell'impianto urbano nei pressi di antichi luoghi di culto già frequentati dall'VIII sec. a.C. In questo periodo Aquino gode del diritto di battere moneta, di un tipo comune ad altre città della Campania settentrionale. Le fonti storiche iniziano a parlare della nostra città nel 211 a.C., in occasione della marcia di Annibale lungo la via Latina. Ai tempi di Cicerone, Aquino risulta essere un municipium governato da quattuorviri e come tale è iscritto alla tribù Tromentina.

Durante il secondo Triumvirato, quando il suo territorio viene riorganizzato ed assegnato ai veterani di Antonio, la città assume lo stato giuridico di colonia governata da duoviri. Durante l'impero Aquino continua a godere di una certa floridezza. Rinomata per l'industria della porpora, è patria del poeta satirico Giovenale e forse della famiglia dell'imperatore Pescennio Negro. Già sede vescovile dal V secolo, i suoi vescovi estendono la giurisdizione sui territori dei municipi vicini. Gregorio Magno ci ha tramandato la cronologia dei suoi ultimi vescovi: Costantino (465/487), Asterio (501/502), Costanzo (528/544), Andrea e Giovino (†590 circa). Tra il 587 e il 589 Aquino viene occupata dai Longobardi e più tardi appare sede di un gastaldato. Verso la metà del X sec. Atenolfo II Megalu realizza l'ambizioso progetto di autonomia trasformando il gastaldato in contea.

A partire da questo periodo nel territorio aquinate vengono fondati i numerosi castelli che daranno origine agli attuali paesi della media valle del Liri-Garigliano. Nel 1065, con la conquista normanna, la contea comincia ad essere divisa in feudi. Nel 1252, durante le lotte tra il papa e i successori di Federico II, Aquino viene bruciata e rasa al suolo dall'imperatore Corrado IV. Nel 1453 Aquino passa a Inico d'Avalos come dote del matrimonio con Antonella, figlia di Berardo Gaspare marchese di Pescara.

Il 5 maggio 1583 Alfonso d'Avalos, marchese del Vasto, vende al duca di Sora Giacomo Boncompagni per 243.000 ducati lo "Stato d'Aquino", che comprende Aquino, Roccasecca, Castrocielo, Terelle, Santopadre, Colle S.Magno, Caprile, Schiavi, Palazzolo, Pescosolido, Casalvieri, Casale e Arpino. l 31 agosto 1796, a seguito di una permuta di feudi con i Boncompagni, Aquino entra a far parte del patrimonio del re di Napoli Ferdinando IV di Borbone.

IL MUSEO
Inaugurato nel dicembre 2000, il museo è dedicato all'antico territorio aquinate, agli insediamenti che vi si sono succeduti nel tempo, al ruolo svolto dalla città in riferimento al suo comprensorio. Il percorso espositivo è diviso in sezioni cronologiche ed è rappresentato in parallelo da pannelli esplicativi e da reperti delle diverse epoche in collegamento con la circostante area archeologica romana e medievale. Attraverso il sussidio di mezzi audiovisivi, documentazione fotografica e postazione multimediale fa conoscere le profonde modificazioni che il contesto ambientale ha subito nel corso dei secoli.

LE COLLEZIONI
Giardino. A destra del viale di accesso si segue lo scavo archeologico dal quale emergono strutture murarie funzionali ad uno degli antichi laghi, ora prosciugati. Nel giardino si trovano reperti lapidei romani e medievali, in parte provenienti dal predetto scavo ed in parte dal municipio e dal centro urbano di Aquino. E' prevista la copertura di un'area nella parte posteriore dell'edificio da destinare a lapidario in cui verranno collocati alcuni di questi materiali.
Porticato. Nel porticato antistante l'ingresso all'edificio sono collocati alcuni reperti lapidei, in attesa di una sistemazione definitiva nel citato lapidario. Degni di nota sono un torso di leone funerario in pietra calcarea di età augustea, un blocco calcareo con fregio a motivi floreali a girali, boccioli, corolle e uccelli ed alcuni cippi con iscrizione della prima età imperiale.


SALA DI ESPOSIZIONE

Atrio: direzione, biglietteria, servizi, alcuni pannelli introduttivi, la postazione multimediale ed alcuni reperti lapidei tra i quali un frammento di meridiana in travertino.

(•) Sezione Preistoria e Protostoria: pannelli esplicativi; Vetrina 1: bifacciali, del Paleolitico inferiore provenienti dalla contrada Vetrine di Pontecorvo, raschiatoi del Paleolitico medio, schegge silicee e punte di freccia del Neolitico; Vetrina 1 a banco: rispostiglio del Bronzo finale rinvenuto in contrada S. Lucia di Pontecorvo e parziale corredo di tomba femminile dell'Età del Ferro, dalla contrada Capodacqua di Castrocielo, con fibule ed armille.

(•) Sezione Romana: ad angolo, a sinistra del corridoio, torso di statua femminile di età augustea e di seguito pannelli esplicativi del periodo repubblicano; a destra, Vetrina 2 con materiali arcaici ed ellenistici provenienti dalla stipe votiva del santuario extraurbano di Mèfete (VI-III sec. a.C.) e votivi del santuario urbano cosiddetto Capitolium (VI-IV sec. a.C.); Vetrina 3 continua l'esposizione dei materiali ellenistici del santuario urbano (IV-III sec. a.C.) e vi si trovano, inoltre, materiali repubblicani e della prima età imperiale dell'area urbana di Aquinum (IV-I sec. a.C.).

A sinistra del corridoio cippo calcareo inscritto di età augustea del seviro Eppanio Filone, di seguito pannelli esplicativi del periodo imperiale; a destra, nella Vetrina 4 si trovano lucerne, vetri, stucchi, ceramiche a pareti sottili, ceramiche invetriate e una raccolta di reperti in terra sigillata italica e in terra sigillata chiara (I sec. a.C.-V sec. d.C.); nella Vetrina 5 si trovano lastre decorate fittili e marmoree, bolli su ceramiche, vasellame comune di produzione locale e pesi da telaio in argilla e in piombo. Nell'angolo al termine del corridoio Vetrina 2 a banco con oggetti vari: pietre incise, gioielli d'argento, asta di bronzo di bilancia a bracci uguali con suddivisione per pesare le unciae, alcuni pesetti per bilancia, frammenti d'osso finemente lavorati con figure umane, animali e vegetali pertinenti ad un letto funerario e numerosi altri oggetti d'osso (aghi crinali, aghi da cucito, stili, pendenti, ecc) rinvenuti nel centro urbano della città romana.

Sulla destra Vetrina 6 con reperti di differenti tipologie (marmi, monete, fittili, ferri, ceramiche, ecc.) provenienti dalla zona dell'area urbana dove presumibilmente era localizzato il foro della città. Di fronte. Vetrina 3 a banco con diversi oggetti di bronzo: stili, strumenti chirurgici, anelli, frammenti di specchio, borchie, chiodi, maniglie, pendenti, campanellini, ecc.Sezione Medievale: attraverso pannelli didattici è descritta la storia topografica della contea di Aquino ed è illustrato lo sviluppo urbanistico della città con i consecutivi passaggi dal sito romano, a quello altomedievale ed infine a quello medievale dell'attuale centro storico.

Al centro della sala Vetrina 7: marmi e mosaici parietali finemente decorati databili al XIII secolo, resti di pavimento cosmatesco provenienti dalla chiesa della Libera, ceramiche, monete, bronzi, fibule e pendenti dal VI al IX sec.Sezione Moderna: Vetrina 8 con materiali provenienti soprattutto dal centro storico di Aquino: ceramiche, vetri, maioliche, monete, frammento di spada del XVII sec. e lumi a petrolio. In questa sezione è esposta la statua lignea del sec. XVIII raffigurante S. Costanzo, vescovo locale del VI sec.

Inoltre qui si trovano le riproduzioni fedeli dei costumi popolari di alcuni paesi della diocesi storica di Aquino.

 



 

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