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Il palazzo, in stile neoclassico disegnato dall’architetto Vespignani, presenta una pianta rettangolare e si sviluppa in altezza su tre livelli. Al suo interno un cortiletto quadrato che presenta facciate disegnate con lesene ed archi sui diversi livelli e ampi locali per i servizi posti al piano terra, che anticamente erano utilizzati come rimesse per i cavalli e le carrozze, depositi per le derrate e gli attrezzi. Sul prospetto principale si apre l’apertura di ingresso ad arco protetta da una bella raggiera in ferro lavorato, sormontata da bugne a raggiera: il portone presenta spartiti in legno lavorato.

Lateralmente, in stretta simmetria, sono poste due porte minori di accesso ai vani terra e due finestre lucifere con lunette superiori ad arco, munite di inferriate artistiche e sovrastante bugnato a raggiera. Il primo livello, o piano nobile, è composto da un balcone “disegnato” da quattro colonne doriche e cinque finestre a cornice architravata di cui le due laterali poste su alta cornice marcapiano. Anche il livello superiore presenta un affaccio balconato e prolunga tale motivo architettonico mediante lesene sulla facciata. Il fregio che le sormonta chiude l’insieme: esso presenta una serie di festoni floreali ed ovoli, ed è sovrastato da un cornicione in aggetto a mensole.
Tipologicamente l’edificio è caratterizzato da un’ampia scalinata a destra del cortiletto interno che serve i due piani nobili. Annessa alla stessa, sul lato del pianerottolo, è localizzata una piccola scala semielicoidale che serve i due livelli superiori destinati alla servitù. Questi ultimi stupiscono per la loro immagine e le caratteristiche tipologiche “fuori scala” rispetto al resto del centro urbano, dove le ampie arcate si alternano per tre piani, risuddivise al piano per esigenze funzionali e strutturali intervenute. L’ultimo piano, quello originariamente destinato agli alloggi della servitù ed ai servizi, è stato oggetto negli ultimi anni di un intervento di ristrutturazione che si è fermato alla realizzazione della nuova copertura e allo smontaggio di parte del tetto posto sulle “ali” dell’edificio, rimaste ad oggi senza protezione.

Questo edificio storico, a termine del restauro, verrà destinato alla nuova sede del Museo Archeologico di Fregellae. Nel nuovo assetto del museo sono previsti un piano terra che ospiterà la biglietteria, il bookshop e i magazzini per il materiale del museo, un primo piano interamente dedicato all’esposizione scientifica dei reperti con un percorso espositivo che prevede aree dedicate a: la preistoria, Fregellae, Santuario di Esculapio, Terrecotte architettoniche, Santuario dell’autostrada, Vita quotidiana, Pavimenti, Domus fregellane, e Terme fregellane.
Previsto in futuro un secondo piano destinato agli approfondimenti di alcune tematiche affrontate nel primo piano, ma anche a galleria per mostre temporanee, aula didattica, sala di proiezione dei documentari, laboratorio di restauro, sale virtuali e agli scavi di Villa S. Angelo.

Testo tratto da: Progetto esecutivo per la ristrutturazione di Palazzo Vespignani per il Museo Archeologico, Comune di Ceprano.

Relazione progettuale sulla destinazione d’uso del Palazzo Vespignani a nuovo Museo Archeologico, Dottore Scientifico Prof. Pier Giorgio Monti

 

 

 

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