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Su un colle a 3 km da Ferentino, denominato "del Fico", si erge il cenobio celestiniano di Sant'Antonio, abate di Ferentino. Esso fu a lungo meta di pellegrinaggi e fonte di devozione popolare per onorare le spoglie di papa Celestino V, che per volontà di Bonifacio VIII, suo successore, furono accolte tra queste mura per oltre un trentennio, prima che nel 1327 esse fossero traslate dagli Aquilani, nella chiesa di S. Agata di Collemaggio.

Il cenobio è composto dalla chiesa che sorge, secondo la tradizione, sopra una primitiva cona battesimale dedicata a San Giovanni Battista e, dal monastero, che si addossa alla chiesa e si sviluppa nella parte retrostante.

La chiesa eretta verso la fine del secolo XIII (1267) dai Celestini, ordine monastico fondato da Pietro del Morrone "Celestino V", in stile romanico (provinciale), ha la facciata a capanna semplice, un unico portale e un rosone senza ornamenti. Le murature esterne sono in pietra locale su cui si aprono finestrelle strombate. Originariamente aveva tre navate con le laterali divise da pilastri, oggi la planimetria della chiesa, ad una sola navata, presenta sei cappelle con volta a crociera distribuite nelle pareti laterali.

La cronologia storica del monastero si può riassumere in tre fasi: la prima costruzione, comprendente il cenobio con il chiostro per i monaci, è della seconda metà del 1200; un secondo nucleo fu fatto costruire dal card. Vidoni nei primi anni dell'800, ma di esso restano solo i muri perimetrali; ed infine una terza fase di costruzione risalente al 1933, con abitazione, uffici e sale parrocchiali, quando la chiesa fu eretta a parrocchia.

Grazie ai notevoli interventi di restauro operati all'interno della chiesa di Sant'Antonio Abate, sono venute alla luce numerose tracce di affreschi di pregevole fattura databili alla fine del XIII e l'inizio del XIV secolo, probabilmente attribuibili alla scuola del Cavallini. Importante e notevole è l'affresco apparso sul pilastro sinistro addossato al muro di facciata. Tale affresco, databile probabilmente ai primi anni del XV secolo, rappresenta Pietro Celestino in abito benedettino con aureola intorno al capo mentre sostiene con il braccio sinistro la tiara e i paludamenti pontificali. Sull'arco trionfale sono stati affrescati il grande stemma dei Celestini con croce a tutto campo attraversato dalla S (Spiritus), su un lato il TAU a grucce sui tre caratteristici monticelli, emblema degli Antoniani e sull'altro lato il Giglio di Ferentino, segno di donazione o di un "ius patronatus".

 

 

 

 

Chiesa di S. Antonio

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