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 Chiesa di San Silvetro ad Alatri

La chiesa di San Silvestro è una delle più antiche chiese della città, eretta alla fine del X secolo, nel cuore dell’antica carcìa delle Piagge, ad una sola navata, di impianto romanico, successivamente nel 1331 fu ampiamente allargata con un ulteriore nave. La facciata è assai sobria: un semplice prospetto in pietra, con portale architravato e lunettato, ed oculo in conci marmorei. L’interno, sostanzialmente romanico, coperto da soffitto a capriate lignee, appare spartito longitudinalmente da due grandi arcate a sesto pieno.

L’edificio risulta famoso per i pregevoli affreschi che l’adornano e per la cripta sottostante. Dell’originaria decorazione duecentesca, rimane, nel catino absidale, l’Incoronazione della Vergine con i santi Giovanni Battista ed Evangelista, e a destra della stessa abside, il San Silvestro affiancato dal particolare simbolico del drago. La parete destra del presbiterio è ornata invece da una successione di affreschi di epoca più tarda, appartengono infatti al XV secolo, in cui sono riconoscibili le figure di san Sebastiano, di san Leonardo, di sant’Antonio abate e di una Madonna in trono con Bambino.

A questa teoria di santi segue il trittico raffigurante la Deposizione di Cristo nel Sepolcro. Lungo il perimetro orientale della chiesa troviamo, benché mutila per l’apertura di una finestra, un’Annunciazione attorniata da figure di santi, tra i quali l’Evangelista Giovanni facilmente individuabile dal cartiglio che impugna con la scritta “in principium erat verbum”. A conclusione di questo straordinario ciclo di affreschi vi era, fino a qualche tempo fa, una colossale Fuga in Egitto, di cui non rimane che qualche misero frammento a seguito dei danni riportati durante il secondo conflitto mondiale.

Scendendo la ripida scala in pietra, posta ai piedi della parete destra, si può ammirare la cripta, l’altro grande gioiello di questa chiesa. Si tratta di un piccolo spazio ipogeo, assai rozzo, coperto da volta a crociera, risalente al IX secolo, ossia a un periodo assai precedente rispetto alla costruzione soprastante. Dalle incrostazioni della parete destra emerge un affresco raffigurante un ignoto santo benedicente, di gusto tipicamente bizantineggiante, evidente nell’atteggiamento di assoluta frontalità e nella gamma dei colori in cui predominano ocre, rossi e azzurri.

 

 

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