Piglio
L'eccezionale salubrità dell'aria e l'eccellenza dei suoi vini, in in specie del Cesanese "rosso cupo come il rubino", caratterizzano questo paese degli Ernici, che sorge sulla cresta di uno sperone del Monte Scalambra. Esso conserva un certo aspetto medioevale con i resti di un grande Castello, un tempo importante punto strategico a difesa della valle del Sacco.
Infatti, quasi certamente il nome Piglio deriva da "Pila" (pilastro) ad indicare la sua funzione di baluardo difensivo. Il Castello di Piglio è costituito da due parti differenti costruite in epoche diverse: una più alta (Palatium superiore) e una più bassa (Palatium inferiore). Intorno ad esso si ampliò il borgo medioevale. Piglio compare per la prima volta nella storia con la Bolla di Urbano II (1088) con il nome di "Castrum Pilleum", ma molte vestigia di epoca romana si trovano nel suo territorio; le più note sono quelle della cosidetta "villa di Mecenate" e quelle della villa rustica di S. Eligio.
Coltivazione della vite e dell'ulivo hanno sempre costituito il cardine dell'economia di Piglio, al punto di averla resa in passato vera e propria "riserva agricola" per il feudo anagnino, cui apparteneva. Tra le attività sportive oggi si svolge a Piglio la gara di Sky Roll che vede partecipanti i migliori atleti internazionali.