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Nel territorio di Campoli Appennino sono stati identificati di recente i resti di un imponente acquedotto di età romana, volgarmente chiamato Cunnùtt(o) di Nerone. In realtà la struttura, denominata in questo modo per tradizione, non ha nulla a che fare con questo imperatore. Molto probabilmente fu realizzato da Ottaviano, quando, avendo concesso una parte dell’agro sorano ai suoi veterani, ne doveva assicurare l’approvvigionamento idrico.

Le prime tracce sono individuabili in località Largo dell’Acqua, la conduttura costeggia poi il versante sinistro del torrente Lacerno sino alla zona denominata Campo e da lì prosegue fino al Rio Prato. Poco dopo l’acquedotto attraversa uno dei ponti sul Lacerno e passa sulla sponda destra nel territorio di Pescosolido. In questo tratto, secondo alcuni studiosi, la struttura doveva avere almeno tre arcate ed essere alto oltre nove metri.

 

 
 

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