Il "Maggio" è una festa di primavera legata ai riti propiziatori di fertilità e di raccolta. I preparativi della festa, infatti, sono legati ad antiche usanze cerimoniali, come la preparazione alla caccia e i sacrifici degli animali. Il "Maggio" si lega così al passaggio dall'età della caccia a quella della coltivazione. La manifestazione, un misto straordinario di ritualità religiosa e profana, è caratterizzata da vari momenti propiziatori che raggiungono il culmine dal 30 aprile al 3 maggio.
Che cosa è:
La solenne messa è seguita dalla processione con la statua della SS. Croce protettrice del paese e una folla di persone l'accompagna per tutte le vie del paese cantando il suo inno. I reggitori del baldacchino, con il parroco e i reggitori del trono con il ciambellone al braccio, sono seguiti dal "Mastro di Festa", che ha il ruolo principale nei festeggiamenti, il Sindaco e le autorità civili.
La manifestazione, un misto straordinario di ritualità religiosa e profana, è una delle più complesse della tradizione ciociara ed è caratterizzata da vari momenti propiziatori.
"Il Mastro di Festa"
E' colui che rappresenta la comunità nello svolgimento dei festeggiamenti religiosi e tradizionali, in tutta la loro durata.
"La Vitella Sacra"
Si tratta di una giovenca di pochi mesi che richiama alla mente la simbologia del "sacrificio". Il 1° aprile il Mastro di Festa la fa benedire sul sacrato della chiesa e viene lasciata libera nei campi. I contadini quando la vedono si fanno il segno della croce, considerando quella presenza come una benedizione. Il 1° maggio viene sacrificata e le sue carni vengono distribuite a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della festività.
"Il Maggio"
Il 15 aprile una commissione "cerca maggio" formata da un gruppo di uomini, esce alla ricerca dell'albero più bello e più alto, solitamente un cipresso. Dopo la scelta, il Mastro di Festa segna l'albero con una croce incisa nella corteccia del tronco e da quel momento si conosce la contrada ed il terreno dove si taglierà il maggio. Mai nessun proprietario della pianta prescelta si è opposto al taglio.
"Le Donne Addette alla Preparazione dei Dolci"
A casa del Mastro di festa il 15 aprile inizia la preparazione dei dolci, che verranno consumati durante i festeggiamenti. Le donne lavorano ininterrottamente, giorno e notte, dandosi il cambio. Ci sarà un tavolo imbandito sempre a disposizione di tutti coloro che vogliono andare a portare "la scerpa" (offerta che viene fatta da tutta la popolazione al Mastro di festa e consiste generalmente in prodotti che occorrono per la preparazione dei dolci), in cambio viene offerto un sacchetto di dolci con una immaginetta della S.S. Croce. I dolci caratteristici sono le ciambelle cresciute, ricetta unica custodita gelosamente dalle donne, insieme ai ciambelloni che saranno consegnati a tutti gli addetti.
"I Fucilieri"
Gruppo di uomini muniti di fucile che sparano colpi a salve, durante l'abbattimento, il traino e l'innalzamento del maggio.
"All'Alba del 30 Aprile, ore 6.30"
Si svolge la cerimonia del "Taglio del Maggio". Il rito inizia con il recarsi sul posto; ad annunciare l'inizio è un festoso scampanio delle campane, accompagnato da lunghe sequenze di spari dei mortaretti e dei fucilieri. Anche in questa occasione, il Mastro di Festa ha il ruolo principale. Infatti, all'arrivo, si inginocchia vicino l'albero insieme al parroco e i presenti per recitare le "Litanie". Sarà sempre il Mastro di festa a dare il primo colpo d'accetta all'albero, seguiranno poi altri colpi dati dagli addetti al taglio. Dopo l'abbattimento segue la sfrondata dei rami. Anche la vitella sacra ornata di mantello e nastri rossi con una piccola croce sulla fronte è sul posto insieme ai buoi che dovranno trainare l'albero, il tutto dopo che è avvenuta una conta per il sorteggio dei primi tre bovari, che dovranno attaccare la coppia di buoi aiutati sul davanti con una corda. Il corteo di gente e bestiame, con a capo la vitella, sfila per recarsi preima del mezzogiorno alla grande curva del cimitero del paese. Qui, il Mastro di Festa offre panini, dolci e bevande a tutti i presenti. Alle ore 12.00 si riparte per arrivare a porta Napoli nel paese e lasciare l'albero in sosta fino alla sera.
"L'Abbusso"
E' il momento più suggestivo di tutta la festa. Il parroco si reca in silenzio, con in mano il Crocifisso di legno in cui è incastonata la reliquia della S.S. Croce, verso la casa del Mastro di Festa che è immersa nel buio, bussa sulla porta una prima e seconda volta senza ottenere risposta, la terza volta il Mastro di Festa chiede "chi è?" e il parroco risponde "La S.S. Croce che viene a visitarvi". A questo punto si apre la porta e si accendono le luci della casa. Il Mastro accoglie la S.S. Croce fino al 3 maggio. Quasi contemporaneamente, avviene il trasporto del maggio in piazza, accompagnato da urla e spari per incitare i buoi.
"1° Maggio"
Il tronco viene ripulito per levigarlo mentre la cima viene addobbata con un mazzo di ginestre con in mezzo una croce di legno a simboleggiare la Croce di Gesù. Quindi viene innalzato e issato nell'apposito spazio, sempre alla presenza della vitella sacra che nel pomeriggio stesso viene sacrificata.
"3 Maggio Festa della S.S. Croce"
La solenne messa è seguita dalla processione con il trono di Sant'Elena protettrice che abbraccia la S.S. Croce e una folla di persone l'accompagna per tutte le vie del paese cantando il suo inno. I reggitori del baldacchino, con il parroco e i reggitori del trono, con il ciambellone al braccio, sono seguiti dal Mastro di Festa, il sindaco e le autorità civili del paese. Il tutto viene accompagnato da numerosi spari.
"L'Ascesa al Maggio"
La gara si svolge fra giovani ragazzi del paese, l'albero è cosparso di grasso, quindi devono ripulirlo con stracci e cenere per poter arrivare alla sospirata vetta e ritirare i doni che consistono nella ormai famosa ciambella con una croce di pasta lavorata al centro, liquori, salumi e denaro.
"La Cerimonia del Possesso"
Alle ore 19.00 il parroco si reca in processione a casa del Mastro di Festa per riprendere la reliquia della S.S. Croce e riportarla in chiesa, dove seguirà la messa del possesso. Il Mastro di Festa uscente riceve in mano dal sacerdote un cero acceso e lo passa al suo successore che si assume la responsabilità per le celebrazioni dell'anno seguente. E' questo il momento che viene definito "possesso". La cerimonia si conclude e il nuovo Mastro offre a tutti i presenti un rinfresco. La serata e i festeggiamenti alla S.S. Croce si concludono con intrattenimenti musicali e fuochi d'artificio.
Un po di Storia:
A Pastena ricorre il 3 maggio il giorno dedicato a S. Elena Flavia Giulia. Madre dell'imperatore Costantino ritrovò, secondo la tradizione cristiana, la Croce Santa. Una parte della Croce fu spedita a Gerusalemme, un altro pezzo fu regalato a Roma, alla chiesa da lei fondata "Santa Croce in Gerusalemme". Anche Pastena ebbe un pezzetto del Sacro Legno per interessamento dei marchesi Casale del Drago, un tempo feudatari del paese.
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