Prodotta in Ciociaria sin dal medioevo, questa ciambella è uno dei simboli della cultura gastronomica locale. E’ prodotta solo con farina, acqua, lievito, sale e semi di anice. Si presenta con una superficie lucida e di colore dorato, esternamente è protetta da una crosta croccante, rimane invece più morbida all’interno. Queste particolari caratteristiche sono il risultato della doppia cottura, infatti, prima la ciambella viene sbollentata in acqua e poi cotta in forno a legna. La particolare nota aromatica dell’anice la rende gustosa anche da sola, ma in genere è accompagnata con salumi e formaggi.
La Ciambella di Serrone
Non si conosce con certezza l’origine di questo particolare prodotto, ma se ne trovano tracce nella cultura orale del paese. Diverse sono le storie legate alla Ciambella di Serrone, secondo i racconti, le donne la ricevevano in dono dall’uomo che andava a chiedere la loro mano, e allo stesso tempo, le donne solevano metterla sulla testa del proprio marito il giorno delle nozze, come sigillo della loro unione. Comunque, da sempre, la ciambella è considerata a Serrone un simbolo di agiatezza e auspicio di prosperità. Altre tradizioni invece indicano la ciambella come cibo del lavoro, a quanto pare, la sua particolare forma permetteva alle donne di indossarla come un bracciale e mangiarla di quando in quando mentre erano impegnate nei lavori dei campi. Preparata con farina, uova, lievito madre, olio, anice, sale e scorzette di limone, la ciambella di Serrone si distingue per la dolcezza che convive con note salate, pertanto si presta a essere accompagnata sia con cioccolato e confetture di visciole, sia con salumi e formaggi.