Prodotti Tipici
Aglio Rosso di Castelliri
La coltivazione dell'aglio è presente a Castelliri da tempi remoti, come attestano le numerose testimonianze orali e fotografiche che tracciano la storia della comunità e di questa coltura.
L'aglio rosso di Castelliri si presenta con una tunica esterna dal tipico colore rosso e la forma del bulbo ovale. Le operazioni di coltura, semina e raccolta avvengono ancor oggi nel pieno rispetto della tradizione. Le piante, una volta raccolte, sono lasciate a bagno, dalla parte della coda, in tini di legno per potere effettuare l’intrecciatura manuale.
Tartufo di Campoli Appennino
Prezioso e pregiato, raro e delicato, intenso e fragrante, il tartufo di Campoli Appennino in passato veniva spesso dato in dono a principi e re quando si recavano in viaggio in Ciociaria. La storia di questo prodotto spontaneo si fonde nelle origini del piccolo centro ciociaro, tanto da poter essere considerato il simbolo della cultura e della tradizione del paese. Le varietà che nascono spontanee nei boschi del territorio possono essere il noto nero e il più raro bianco.
I tartufi sono commercializzati principalmente come freschi, non mancano però prodotti come salse e creme. Il prodotto fresco è venduto in gran parte nel centro Italia mentre le salse vengono vendute in gran parte all’estero.
Castagna di Terelle
Coltivate sin dagli albori del piccolo centro, le castagne sono da sempre patrimonio delle genti di Terelle. Da alcuni studi storici è emerso che la coltivazione della castagna fu conseguenza delle difficili condizioni pedoclimatiche della zona, che non permettevano la coltivazione proficua del frumento, così gli abitanti di Terelle decisero di impiantare il castagno per ricavare la farina necessaria per la panificazione. La raccolta avviene, oggi come allora, manualmente dalla metà di settembre fino alla fine di ottobre. Gli ecotipi presenti sono: Pelosella, Pizzutella o Conca e Primutica.
Il Peperone di Pontecorvo D.O.P.
Un’antica pubblicazione sulle specie orticole del 1830 indica, nell’allora Principato di Pontecorvo, che la coltivazione del Peperone corno di bue era diffusa su tutto il territorio e in uso già da diversi secoli. Il riconoscimento della D.O.P. nel 2010 ha reso possibile lo sviluppo di colture professionali. Le caratteristiche che distinguono il Peperone di Pontecorvo dagli altri della stessa specie sono da ricondurre alla particolare condizione pedoclimatica della Valle del Liri; i terreni di coltura sono in gran parte sciolti ma con buona presenza di argilla e calcare, permeabili quanto basta a smaltire gli eccessi di acqua e risultano ricchi di potassio, dato che contribuisce a rendere il peperone di qualità superiore ad altri. La coltivazione inizia a marzo con lo sviluppo delle piantine in semenzaio, a maggio poi sono messe a dimora nei campi per poi essere raccolte nella prima metà di agosto. La coltura del Peperone di Pontecorvo esige molte attenzioni, dalla preparazione dei terreni alla concimazione, senza tralasciare un’attenta gestione dell’acqua.
Il Peperone di Pontecorvo si presenta generalmente di colore rosso con la classica forma allungata a corno di bue, la lunghezza può variare dai 18 ai 14 cm. La polpa è consistente e sapida, la buccia sottilissima e tende a sciogliersi delicatamente durante la masticazione, per questo il peperone risulta più digeribile.
L’area geografica di produzione e confezionamento del Peperone di Pontecorvo comprende il territorio amministrativo del comune di Pontecorvo e parti dei territori dei comini di Esperia, San Giorgio a Liri, Pignataro Interamna, Villa Santa Lucia, Piedimonte San Germano, Aquino, Castrocielo, Roccasecca e San Giovanni Incarico.
Coreno - I fichi
A Coreno i fichi si chiamano Ficu, sostantivo femminile. Al plurale, sempre ficu. Non esiste un nome per la pianta: il fico (come pianta) si chiama, appunto, pianta re ficu (pianta di fichi).
La stagione dei fichi è tra la metà d’agosto e metà settembre, con una veloce anticipazione tra la fine di giugno e i primi di luglio.
Le specie principali:
Pallane: buccia bianca, spessa, culo giallo spesso orlato di miele, sapore dolce fino alla nausea.
Paradiso: buccia bianca tendente al verde, sottile, difficile svelare, culo rosso, gusto fine, non sempre compiuto, quando è se stessa è un ... paradiso
Saragnese: buccia rosso-verde-marrone, medio-spessa, culo rosso fuoco, sapore divino.
Romanole: piccole, di breve durata, scontano nella stagione piena la loro precocità (a fine giugno escono solo loro e sono enormi... altrimenti dette fichi grossi, la traduzione letterale sarebbe fiche grosse (ficu rosse), ma qui non si apre nessun abisso di doppi sensi: a Coreno il sesso femminile si dice “fessa”...
Buffoni: i primi fichi con tante promesse nella forma, ma a sostanza (ovvero gusto) zero. Sono i fichi che si trovano nei mercati rionali di Roma...