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Natura

Le Grotte di Falvaterra e Rio Obaco

Le Grotte di Falvaterra

Il Monumento naturale delle “Grotte di Falvaterra e Rio Obaco è un'area nel comune di Falvaterra di grande valore sia dal punto di vista speleologico che geologico con un sistema sotterraneo di grotte carsiche lunghe più di 5 chilometri che si snoda all'interno della collina di Monte Lamia. All'interno del Monumento si trovano le bellissime Grotte di Falvaterra, attualmente visitabili per i primi 250 metri a livello turistico e per i primi 600 metri a livello speleoturistico.

Altra peculiarità del Monumento naturale è la possibilità di visita delle mura poligonali, risalenti al periodo anteriore alla storia di Roma,  scoperte recentemente nell'area del Castellone Costa Marione, in un ambiente incontaminato, dominato da una natura selvaggia, con esempi di flora e fauna legati alla macchia mediterranea e panorami sull'intera Valle dei Latini.

IL MONUMENTO
L'azione incessante delle acque sotterrane, in un tempo dell'ordine del milione di anni, ha determinato la formazione delle spettacolari Grotte di Falvaterra, sviluppatesi all'interno delle rocce calcaree di Monte Lamia. La bellezza e incontaminazione del luogo ha fatto sì che tutta l’area del piccolo fiume e il comlpesso ipogeo di Falvaterra divenissero Monumento Naturale della Regione Lazio dall'ottobre del  2007.  
L'area protetta si estende per più di 130 ettari e comprende tutto il bacino imbrifero del Rio Obaco fino alla sua confluenza con il Fiume Sacco, con diversificazione di ambienti e microambienti di grande interesse biologico.
All'interno del Monumento Naturale, in una cava abbandonata riqualificata, è stata inaugurata nel maggio 2009, la struttura ricettiva del luogo con creazione di un punto vendita di prodotti artigianali e museo speleologico ed ecomuseo in allestimento.
L'opera è stata curata dalla XVI Comunità Montana dei Monti Ausoni di Pico, grazie a finanziamenti Docup ottenuti dalla Regione Lazio.
Al momento sono presenti dei pannelli illustrativi del complesso ipogeo, con immagini anche della parte più interna, reperti di tipo fossile, archeologico e geologico, pubblicazioni di settore.

LA GROTTA
Il percorso delle Grotte di Falvaterra è articolato con un passaggio da aree attive ricche di acqua, con cascate e rapide, dominate da concrezioni bianchissime, a zone più tranquille, in parte fossili, con forre, laghi con stalattiti che adornano le pareti e il soffitto della grotta. Interessanti gli animali ipogei, dai piccoli coleotteri, ai dolicopoda fino ai tipici pipistrelli appartenenti a varie specie. Di recente sono stati trovati delle specie di crostacei trasparenti appartenenti al genere Niphargus, oggetto di studio da parte dell'Università di Tor Vergata di Roma.
La parte attiva si collega direttamente con le note Grotte di Pastena, dopo un percorso di circa 2.5 km. Lungo il percorso sono presenti una serie di pseudo sifoni, sul lato Pastena e un sifone centrale a circa 1 km dall'ingresso di Falvaterra.
In alcuni periodi dell'anno vengono organizzate delle escursioni con attraversamento dell'intero settore attivo e passaggio da Pastena a Falvaterra; per tale passaggio occorre una attrezzatura adeguata di tipo speleosubacqueo.

Grotte di Falvaterra e Rio Obaco

 

 

Il silenzio

Abbazia di Trisulti

Assediati da fragori, sollecitati da ritmi di vita sempre più frenetici e assordanti, immettersi, anche per brevi pause, nel silenzio è diventata un’esigenza imperante e, al contempo, un privilegio sempre più raro. La Ciociaria, terra dalle molteplici sfaccettature, offre scorci e paesaggi unici e suggestivi caratterizzati da una grande armonia, senso di equilibrio e di pace.

Uliveti secolari, valli dolci e amene, spettacolari grotte, laghi di rara bellezza, panorami mozzafiato, in cui il silenzio regna sovrano e dove ognuno ha il tempo di ritrovarsi. Lunga la lista di posti “magici”, apparentemente sospesi nel tempo, tra vedute affascinanti, cieli indimenticabili e il piacevole silenzio della natura.

La Certosa di Trisulti a Collepardo ne è un chiaro esempio: storico complesso monastico immerso in un’atmosfera di emozioni, arte e cultura è il luogo della contemplazione e della meditazione per eccellenza, ideale per rigenerarsi e rilassarsi.

 

 

 

 

Il Marmo di Coreno

Il marmo di Coreno

Le cave di Perlato Royal Coreno©, nobile pietra ornamentale usata da secoli nell'edilizia, nell'arredo urbano e negli interni d'autore, si trovano esclusivamente in un'area territoriale precisa e ben delimitata (circa 20 kmq) all'interno del nuovo Distretto Industriale “Area del Marmo” dei Monti Ausoni, limitatamente ai comuni di Ausonia e Coreno Ausonio per la provincia di FR e i comuni di Castelforte e SS. Cosmo e Damiano nella provincia di Latina.

Le lavorazioni in Perlato Coreno sono presenti in tutto il mondo, infatti oltre l'80% del prodotto viene esportato, grazie anche alla sua qualità, ai prezzi competitivi, alla assoluta serietà delle contrattazioni ed al rispetto dei tempi di consegna. Le analisi specifiche sulle caratteristiche essenziali del Perlato Royal Coreno ® evidenziano il punto di forza della materia prima: Calcare mitrico puro al 99%, di grande lavorabilità, con elevata resistenza all'usura e all'attrito radente.

Il Coreno Ausonio è una roccia di natura sedimentaria. Tali rocce si possono formare in diversi modi:

- Rocce sedimentarie di origine chimica, deposte per precipitazione delle sostanze disciolte in una soluzione dalla quale il solvente si perde per evaporazione
- Rocce clastiche, caratterizzate dalla sovrapposizione e dall’accumulo di frammenti di rocce preesistenti
- Rocce organogene, originatesi per la deposizione di parti inorganiche di animali e vegetali

Esistono ben quindici tipologie cromatiche di Perlato Royal Coreno:
Classico chiaro, Classico Brown,  Botticino, Mezza Perla, Nocciolato chiaro, Nocciolato Brown, Perlatino, Risatino, Mezza Perla beige, Conchigliato, Mezza Perla brown, Beige venato, Fondomare, Perlatino secondo bianco, Biancone.  Il colore del materiale, che risulta sempre disomogeneo anche all’interno dello stesso livello produttivo, varia dal bianco al marroncino chiaro.
Per tutelare questa straordinaria risorsa della Ciociaria è nato Il Consorzio per la Valorizzazione del Perlato Coreno, proprietario dei marchi: perlato royal coreno®, perlato royal®, perlato coreno®, marmo di coreno®, pietra di coreno® e coreno royal®. Dal sito ufficiale, tradotto in quattro lingue è possibile scaricare il “Manuale del Perlato Coreno”, con approfondimenti sull’origine del bacino, la storia e le principali caratteristiche del materiale.

Coreno Ausonio: Le Cave del marmo

 

Le Grotte di Collepardo

Le Grotte di Collepardo


Le Grotte di Collepardo, sia aprono a circa 30m al di sopra del torrente Fiume, che nel corso di milioni di anni ha modellato la vallata in cui scorre. La cavità si compone di un ambiente maggiore e di una sala minore ora chiusa al pubblico, per salvaguardare la piccola colonia di pipistrelli che la popola, soprattutto durante il letargo.

Lo spettacolo delle stalattiti e delle stalagmiti, creato dallo stillicidio delle acque nel corso dei millenni, è di una bellezza ineguagliabile, che ha assunto caratteri straordinari ed incredibili. Per la singolarità delle forme che riecheggiano figure umane e di animali, ora reali ora fantastici, le grotte di Collepardo sono state, da tempo immemorabile, denominate "Grotte dei bambocci". 

Esse sono importanti anche dal punto di vista paleontologico, infatti vi sono stati rinvenuti numerosi reperti di fauna pleistocenica (Cervus elaphus) e reperti scheletrici umani dell'età del bronzo (1600 - 1400 a.C.).

La Grande Dolina

 Il Pozzo d'Antullo è una grandiosa voragine di origine carsica, creatasi a seguito dello sprofondamento della volta di una cavità sotterranea, la cui circonferenza è di 300m e la profondità massima di 70m. Lungo le pareti verticali pendono meravigliose cortine di stalattiti, mentre il fondo è celato da una ricca e lussureggiante vegetazione.

La rarità del fenomeno e lo stesso aspetto selvaggio e sinistro hanno acceso nei secoli la fantasia popolare, che ha intrecciato leggende e fantastici racconti sull'origine di questa dolina, la maggiore per dimensione in Europa e tra le più grandi del mondo, uno dei più straordinari spettacoli della natura

Le Grotte di Collepardo

 

 

Le Grotte di Pastena

Grotte di Pastena

Le Grotte di Pastena, scoperte nel 1926 dal barone Carlo Franchetti e rese turistiche a partire già dal 1927, sono annoverate tra i maggiori complessi speleologici della nostra penisola. L'area in cui sono situate risulta una delle più pittoresche della Ciociaria, dove l'inclemenza degli eventi geologici ha determinato la formazione di un paesaggio tipico, paragonabile al Carso Friuliano, bizzarre forme di erosione e pianure legate ad antichi laghi carsici.

Il percorso turistico, che si articola tra un ramo attivo inferiore, dove scorre un fiume sotterraneo, ed un ramo fossile superiore, ricco di concrezioni calcistiche, mostra ambienti di particolare interesse, unici per maestosità e mistero. Le stupende grotte di Pastena vanno sicuramente annoverate tra le risorse naturali più significative della provincia di Frosinone, sia per la maestosità ed il mistero degli scenari, sia per l'estensione delle diramazioni.

Sin dal 1926 le Grotte di Pastena costituiscono un richiamo continuo e costante per tanti visitatori, spinti non solo dalla passione per il naturalismo ma anche dalla curiosità di vedere stalattiti e stalagmiti in bella composizione, poste in fondo ad una valle verdeggiante ed un paese lontano dalle grandi vie di comunicazione,e, quindi, ancor più unico e caratteristico.  Nessuna penna può descrivere la bellezza e l'unicità delle Grotte di Pastena. Ogni cosa è in fondo, notevolmente vicino a quello che si presenta agli occhi del visitatore. Stalattiti e stalagmiti in bella successione creano emozioni e suggestioni a non finire.

Guide
Le Grotte di Pastena sono collocate all'interno della catena dei Monti Ausoni, in un'area marginale di un antico polje carsico. La grotta si divide in due percorsi rappresentati da un ramo attivo inferiore e da un ramo fossile superiore, per una lunghezza di quasi un chilometro. L'interno è attrezzato turisticamente con comodi sentieri che permettono di ammirare, alla luce dei riflettori, tutte le meraviglie di questo mondo sotterraneo: dalle stalattiti e stalagmiti, alle colonne, ai laghetti, alle fragorose cascate, ai drappeggi di calcite, alle bizzarre forme di erosione delle volte. L'ingresso, segnato da una cortina di stalattiti policrome, è da preludio alle incantevoli dieci sale seguenti, dai nomi fantasiosi legati alla storia della grotta. L'itinerario per il turista, in un crescendo di emozioni, è organizzato con un passaggio dalle sale del ramo inferiore, caratterizzate da un fiume sotterraneo e dal lago blu, alle sale del ramo superiore con concrezionamento sempre più accentuato, culminante con le suggestive sale delle meraviglie e delle colonne. Tutte le visite sono condotte da guide che vi illustreranno i vari fenomeni con precisione e competenza.

Come raggiungere le grotte
Le Grotte di Pastena di raggiungono percorrendo l'autostrada del Sole Roma - Napoli (A1) uscendo al casello di Ceprano, da dove si prende la strada per Falvaterra fino a raggiungere il centro abitato di questo paesino.
Si prosegue quindi per Pastena passando per il Piano "Madonna delle Macchie" dove si attraversa, su un piccolo ponte, il fiumicello "Fosso Mastro".
Una volta raggiunta Pastena si prosegue in direzione di Castro dei Volsci e a 4-5 km si raggiunge un bivio da cui si dirama a destra una strada con indicazioni bene evidenti, che conduce al piazzale delle Grotte, situato ad un altezza  di circa 40 metri rispetto all'ingresso che è a 165 metri sul livello del mare.
Per chi viene dal mare, deve percorrere la strada statale Appia, oltrepassare Fondi, dirigersi verso Lenola e quindi direttamente verso Pastena.
 
Grotte di Pastena
 
 

Video sulle Grotte di Pastena dal Canale Youtube "Visit Lazio" realizzato dall'Agenzia Regionale del Turismo della Regione Lazio.

 
 
 
 

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