Altri personaggi
Beata Maria Caterina Troiani - Giuliano di Roma
Chi era: pittore accademico
Nato a: Giuliano di Roma il 19 gennaio 1813
Al secolo Costanza Troiani, nacque a Giuliano di Roma, il 19 gennaio 1813. Rimasta orfana della madre in tenera età, fu affidata dalla zia alle suore francescane di Ferentino e presto ebbe a dimostrare un'intelligenza pronta e vivace, nonché una precoce vocazione religiosa, per cui a 18 anni le fu permesso di vincolarsi a Dio. Prese i voti il 16 dicembre 1830 come monaca con il nome di Maria Caterina di Santa Rosa da Viterbo nello stesso istituto, divenendone la segretaria.
Visse molti anni a Ferentino, dedita alle pratiche dell'Istituto e all'educazione e all'istruzione dei ragazzi del luogo. Dal 1842 al 1858 fu camerlenga della badessa Maria Aloisia Castelli. Ma il suo cuore, esuberante e generoso, non era pago.
Coltivava infatti nella preghiera il desiderio di altre fatiche e di altri impegni, in terre lontane, tra i musulmani o i popoli pagani. E l'occasione si presentò propizia nel 1851, quando il P. Modena, di ritorno da una missione ad Alessandria d'Egitto, dove aveva constatato la penuria di suore per l'educazione della gioventù, decise, d'accordo con il delegato apostolico Monsignor Guasco, di interessare le suore maestre di Ferentino.
Trovò infatti Suor Maria Caterina ed altre cinque compagne entusiaste dell'impresa, le quali, sotto la direzione della Troiani, il 25 agosto 1859, lasciarono il monastero dirette alla volta di Roma e quindi di Civitavecchia, dal cui porto salparono in direzione dell'Egitto.
Giunte a Malta appresero la notizia della morte del delegato apostolico che avrebbe dovuto riceverle e facilitare loro l'insegnamento nella terra egiziana. Ma non si persero d'animo e proseguirono, fiduciose nella Provvidenza di Dio. Il 14 settembre giunsero al Cairo e subito notarono le pietose condizioni della gioventù locale.
La Troiani fondò l'ordine delle suore missionarie francescane del Cuore Immacolato di Maria e diede vita, nell'arco di poco tempo, alla prima casa a Clot-Bey: il primo istituto religioso d'Egitto, il cui programma di redenzione e civilizzazione fu incoraggiato con larghi aiuti e consigli dal Papa Pio IX e dallo stesso viceré Yomail. Sorsero quindi asili, orfanotrofi, scuole, ambulatori, ospedali e case religiose nelle città di Alessandria d'Egitto, Assiut, Mansura, Suksor, Suez, Kasr-elnil e altrove.
Nel 1863 Caterina venne eletta superiora della Comunità, che fu poi istituita canonicamente nel 1868 con il nome di Terziarie Francescane del Cairo (dal 1950 prenderanno il nome di Suore Francescane Missionarie del Cuore Immacolato di Maria). Negli anni in cui Caterina Troiani guidò la Comunità arrivò ad aprire in Egitto sette nuove case per l'assistenza e l'educazione delle bambine abbandonate. Caterina restò Madre Superiora Generale fino alla morte. Quest'ultima sopraggiunse dopo 28 anni di dure fatiche e di instancabile lavoro: suor Maria Caterina Troiani si spense nel monastero del Cairo il 6 maggio 1886. L'istituto da lei fondato continua la sua ascesa moltiplicando le case in Egitto, in Palestina, a Malta, in Cina, in America e in Italia.
Il processo per la causa di canonizzazione della Troiani è stato avviato nel 1944 e suor Maria Caterina è stata proclamata beata da Papa Giovanni Paolo II il 14 aprile del 1985. La sua memoria viene celebrata il 6 maggio.
Bibliografia:
- Roberto Olivato, “Sacrari, santi patroni e preghiere militari”, Edizioni Messaggero, Roma, 2009.
- AA. VV., “Santi & rivoluzionari”, SugarCo, Milano, 2008.
- Maria Vago, “Piccole storie di grandi santi”, Edizioni Messaggero, Roma, 2007.
- Piero Lazzarin, “Il libro dei Santi. Piccola enciclopedia”, Edizioni Messaggero, Roma, 2007.
- Antonio M. Sicari, “Atlante storico dei grandi santi e dei fondatori”, Jac Book, Milano, 2006.
- Lorenza Dardanello Tosi, “Storie di santi e beati e di valori vissuti”, Edizione Paoline, Roma, 2006.
- Biancamaria Valeri, “Madre Caterina Troiani educatrice e missionaria: celebrazioni per il 1. centenario del transito della beata Caterina Troiani (1887-1987)”, Casamari, 1997.