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Altri personaggi

Nacque ad Atina (ma secondo altre fonti a Tivoli) nel 90 a. C.
Fu un valoroso guerriero, generale e politico romano, nonché ottimo oratore ed amico personale di Cicerone.
Nato da una famiglia di cavalieri, ricoprì numerose cariche: fu Console nel 42 a. C., insieme con Marco Emilio Lepido, e Censore nel 22 a. C., insieme con Emilio Lepido Paolo. Fu eletto Tribuno del popolo e Prefetto di Roma, nella quale occasione vennero coniate alcune monete in suo onore.
Come generale, fu al seguito di Caio Giulio Cesare nelle campagne militari per la conquista delle Gallie e seguì lo stesso Cesare durante la guerra civile, attraversando con lui il Rubicone.
Dopo aver vinto la guerra civile, per deliberazione del Senato, su proposta di Cesare e di Cicerone, fu inviato prima in Spagna e poi nelle Gallie, dove fondò due colonie: la prima fu la città di Lugdunum, in seguito denominata Lione, la seconda fu la città di Ràurica, “Augusta Rauricorum”, più tardi chiamata Basilea, il cui Municipio, nel 1540, fece erigere un monumento dedicato all'atinate, opera dello scultore Hans Michel.
Si legò quindi a Marco Antonio, con il quale combatté contro i Parti nel 36 a. C.. Poco dopo venne nominato Governatore della Siria.
L'amicizia con Marco Antonio si incrinò per i rapporti troppo stretti che quest'ultimo aveva con Cleopatra: Lucio Munazio Planco, convinto che Marco Antonio non servisse più la causa di Roma, tornò nell'Urbe e riferì ad Ottaviano che il rivale era diventato succube della regina egiziana.
Ottaviano mosse battaglia in Egitto e sconfisse Marco Antonio nella battaglia di Azio nel 31 a. C.: dopo la battaglia il Senato, proprio dietro consiglio di Lucio Munazio Planco, tributò al vincitore Ottaviano il titolo di “Augustus”.
Per desiderio espresso da Augusto e cioè che i personaggi più illustri del tempo dovevano tramandare ai posteri i loro nomi con opere imponenti e durature, Lucio Munazio Planco fece costruire a proprie spese un magnifico tempio dedicato al dio Saturno, mitico fondatore di Atina, sua città natale. Del tempio, che era uno dei più splendidi di Roma, restano solamente otto colonne di granito con fusto liscio, sei di fronte e due di fianco, con capitello di stile ionico.
Malato, Lucio Munazio Planco si uccise a Gaeta nell'anno 1 d. C.
Lucio Munazio Planco amava questa città, dove aveva una splendida villa di cui restano solo dei ruderi e un grande mausoleo, posto su Monte Orlando, ben conservato anche al giorno d'oggi, dove fu sepolto dopo la sua morte e dove si trova anche una sua statua.

Bibliografia.
- Antonio Morello, “Lucio Munazio Planco: la biografia, le testimonianze, Gaeta, il mausoleo e la villa, Tivoli, la villa, le monete”, Eva stampa, Venafro, 1997.
- Pietro Vassalli, “Lucio Munazio Planco, generale di Giulio Cesare, console - 42 a.C.”, Tipografia Pasquarelli, Sora, 1981.
- Armando Mancini, “Lucio Munazio Planco di Atina”, Grafiche meridionali, Isola del Liri, 2000.
- Amedeo Maiuri, “Sulle orme di Munazio Planco”, Frosinone, 1959.

 
 

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