Amicizia e condivisione delle ricchezze del territorio, questo il senso che Slow food riconosce al termine "Biodiversità” , al centro dell'evento organizzato domenica scorsa, a Picinisco dalla Condondotta Valle di Comino, in collaborazione con i fiduciari Antonio Riefoli della condotta di Cassino e Dario Celani neo eletto fiduciario di Frosinone.
Biodiversità è soprattutto cultura, la quale deve essere tramandata con gesti rituali e parole sapienti da persone che la vivono quotidianamente. Educare in modo slow le nuove generazioni per arricchire la società ed il futuro di valori che guardino al rispetto della natura e delle creature che la popolano. Proprio come è stato fatto nel laboratorio didattico per i bimbi, realizzato in piazza. Qui, infatti, i più piccoli hanno conosciuto il maestro di biodiversità Lorenzo Vacca e i suoi animali. In realtà, biodiversità dovrebbe essere un tema facile, fruibile per tutti, perché rappresenta la natura, è la vita stessa, è diversità della vita, su tanti livelli, dal più piccolo ed elementare (i geni, i mattoni della vita stessa), alle specie animali e vegetali, fino ai livelli più complessi (gli ecosistemi). Tutti questi livelli si intersecano, si influenzano a vicenda e si evolvono.
Alcuni studiosi dell’Università di Stanford hanno paragonato le specie e le varietà di un ecosistema ai rivetti che tengono insieme un aeroplano. Se facciamo saltare dei rivetti, per un po’ non capita nulla, l’aereo continua a funzionare. Ma poco per volta la struttura si indebolisce e, a un certo punto, basta togliere anche solo un rivetto e l’aereo precipita.
Dopo uno studio approfondito, quest’estate la prestigiosa università inglese di Exeter ha dichiarato che la Terra rischia l'estinzione di peculiarità fondamentali. C’è una differenza sostanziale tra questa e le estinzioni del passato: la causa scatenante. Per la prima volta il responsabile è l’uomo. Che continua a distruggere foreste pluviali, cementificare il territorio, inquinare acque e terreni con pesticidi e fertilizzanti chimici, accumulare plastica negli oceani.
L'evento promosso a livello territoriale in primis da fiduciario di condotta Emanuele De Vittoris, ma di respiro nazionale e non solo, ha posto sotto la lente l'importanza della tutela delle biodiversità enogastronomiche nell 'ottica di una responsabile ricerca della qualità in tutte le sue differenziazioni. L'interessante appuntamento si è poi concluso con una grande tavolata, in cui i produttori hanno presentato i loro prodotti biologici e ricchi di biodiversità perché lo spirito della condivisione è uno dei principi portanti dell'associazione. Alcuni soci per l'occasione, come Benedetta, hanno rievocato un piatto della tradizione popolare dei nostri territori, come la zita spezzata a mano con il sugo di capra cotto lentamente nel tegame di terracotta. Un momento che ha messo la ciliegina su una giornata in cui biodiversità, convivialità e gusto erano al centro dell'attenzione. Dulcis in fundo la Proloco di Picinisco ha cucinato i fusilloni della cooperativa Terre Sane con gli orapi di montagna altro cibo della memoria storica del territorio di Picinisco e del Parco.