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In viale Napoli, appena dopo Largo Sant’Antonio, su di una piccola collinetta, si erge la chiesetta ottagonale di San Magno. Più famosa come Madonna della Delibera, fu innalzata nel XVIII secolo su un edificio presistente. L'interno molto semplice è decorato con affreschi e tele raffiguranti: la Vergine Maria e il Bambino e San Magno adorante; San Tommaso d' Aquino e San Biagio; San Bernardino da Siena e San Luigi Gonzaga.

In particolare, entrando si ammira la grande pala affrescata fatta dipingere durante il restauro della chiesa del 1747. L’affresco, di autore ignoto, databile alla seconda metà del XVIII secolo e di buona fattura, rappresenta l’esaltazione della figura di San Magno. Al centro della scena, in alto, tra due abbondanti volute di nuvole e incoronata da due angioletti, si mostra in tutta la sua sublimazione la Madonna con sulle ginocchia il figlio Gesù a braccia aperte con il mondo nella mano sinistra e benedicente. Subito sotto di essa si sviluppa l’azione dinamica, nella falsa realtà storica, dell’incontro tra il papa Sant’Ormisda e il vescovo di Trani San Magno. Sant’Ormisda è rappresentato nel suo piviale bianco, nella mano sinistra la palma e in quella destra, scivolato sul braccio, il bastone con le croci delle due chiese d’Oriente e d’Occidente. Sul capo la tiara tricoronata. San Magno, invece, è rappresentato con il piviale rosso del martirio, sul capo la mitria con diadema. L’azione vuole testimoniare la grande devozione della città di Frosinone, attraverso il suo patrono Sant’Ormisda, che più ha rappresentato la Chiesa di Roma come successore della cattedra di Pietro, immortalato nell’atto di discendere il gradino della chiesa verso il pellegrino San Magno che, dalla città di Trani, raggiungeva Roma. Molto interessante da vedere, è la pittura della città di Frosinone, che posizionata tra i due Santi, si apre come una cartolina con il suo sfondo di montagne, ripresa nella posizione del primo piano della Rocca e delle altre torri che forse erano ancora presenti in quell’epoca e che anche la frase latina Sancta Mariae ad Tures ci vuole confermare.

 

 
 
 

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