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Possiamo definire come opera architettonica più pregevole della Collegiata il grandioso e poderoso Campanile quadrato, in pietra che le sorge accanto e che domina tutto il panorama della Città. Il documento più antico in cui viene menzionata con certezza la torre campanaria o campanile è del 1674, allorquando il tetto mostrava evidenti segni dell’usura del tempo essendo in precarie condizioni ed abbisognevole di urgenti interventi conservativi, il tutto a spese del Comune. Solamente nel 1677 fu portato a compimento il restauro dello stesso e con la spesa di trenta scudi. Con certezza la costruzione preesistente a quella data è avvenuta nel periodo medievale, essendo di pertinenza alla Chiesa di S. Maria, la cui datazione iniziale si ha documentalmente a decorrere dalla prima metà del XII secolo. Possiamo anche dire che nel ‘600 il Campanile ha già in dotazione più campane ma soprattutto l’orologio pubblico, che essendo abbastanza malandato ed assai antico fu sostituito da altro esemplare nel 1684 e come sempre a spese del Comune. Un secolo dopo dovendosi procedere all’ampliamento della Chiesa Collegiata, già sollecitato nel 1717, il Capitolo si ritenne in diritto e deliberò la demolizione del Campanile che occupava un angolo della stessa e per far questo acquistò il terreno contiguo per poter procedere all’erezione del nuovo Campanile. Ancora nel 1740 il nuovo campanile non vedeva la fine dei suoi lavori, forse conservandone l’aspetto ed utilizzando la gran parte dei materiali originari. Nel 1743 finiti tutti i lavori di ampliamento della Collegiata, restava da finire la costruzione del campanile, lo si ribadisce, del nuovo campanile. Poiché la raccolta delle elemosine si mostrava abbastanza deficitaria e non essendo sufficienti i denari in cassa, lo stesso popolo, forse anche dietro sollecitazione del clero, ricorse al Governatore generale pregandolo di far stanziare dal Comune altri 300 scudi “ dei denari della stessa Comunità avuti di rimborso per le spese fatte nel passaggio delle truppe alemanne “. Il Governatore, che era mons. Angelo Locatelli, il 13 agosto 1743, quindi in prossimità del ferragosto, scrisse al Capo Priore pregandolo di proporre detta richiesta alla prima seduta utile e dopo di che il Consiglio Comunale del 15 agosto ( allora si lavorava e ci si riuniva anche nel giorno di ferragosto) approvò lo stanziamento pattuito. E si decise anche di nominare un deputato laico che controllasse l’andamento dei lavori del Campanile, per avere la garanzia che il denaro fosse impiegato per lo scopo richiesto e deliberato. Fortunatamente durante il corso del XIX secolo non si dovette procedere ad interventi di rilievo, così come furono quasi non eccessivi i danni provocati dalle incursioni aeree alleate del ’43, che comportarono la distruzione di parte della cornice di coronamento e dell’ orologio,Soltanto alla fine degli anni Ottanta si procedette ad un restauro conservativo abbastanza rilevante e da allora sembra che la struttura attuale abbia mantenuto i caratteri della ricostruzione settecentesca. Il Campanile è l’insegna speciale di Frosinone, e da tanta preziosa bellezza creata dagli uomini ( si parla naturalmente delle tele moderne contenute nella Cattedrale che debbono rappresentare un vanto per la Comunità tutta) si può salire sul magnifico Campanile da dove si può contemplare tutta la vallata circostante, dai monti Ernici a quelli Lepini. Le antiche fondamenta del Campanile sono ben visibili da piazza Cairoli dove la base è costituita da un duplice ordine di pietre regolari aggettanti, che evidentemente sono del periodo romano, grandi blocchi di calcare e basalto con tutta probabilità pertinenti alle mura e ai lastricati viari della città romana. Nella parte più bassa sono ancora visibili alcune feritoie che fanno pensare alla sua destinazione a torre difensiva in caso d’ assedio. Sopra una grande base massiccia e compatta realizzata unitamente al primo ordine di bifore con materiali di non grande omogeneità, segue una struttura nei tre ordini superiori, che sostiene e si chiude con una cornice che ha conservato anch’ essa l’aspetto originario.
La struttura superiore è più aperta e leggera, caratterizzata dalla presenza di bifore che si susseguono in ciascuno dei quattro lati, determinando un armonioso equilibrio di vuoti e di pieni nell’ intero campanile. La successione ritmica delle arcate a tutto sesto, divise da una colonna dorica, conferisce eleganza alla monumentale struttura che per altezza ( mt. 64 ) e posizione domina il meraviglioso panorama del capoluogo ciociaro. Il Campanile si chiude con una forma irregolare ottagonale, con orologio, sormontata da una cupola ( più una croce luminosa che risplende anche di lontano nel cielo frusinate).

Testo scritto da Massimo Sergio e tratto da: http://www.comune.frosinone.it/frusna/campanile.htm 

 

 

 
 

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