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Chiesa di Santa Maria a Fiume - Ceccano
La chiesa di S. Maria a Fiume (de Flumine) è localizzata nella zona bassa del paese, sulla sponda sinistra del fiume Sacco.
Di forme cistercensi la sua costruzione risale al XII secolo e, probabilmente, venne costruita sui resti di un antico tempio romano dedicato a Faustina, moglie dell’imperatore Anotnino Pio (138-161 d.C.), poiché in questo luogo fu rinvenuta una iscrizione romana dedicata a Saenia Balbilla sacerdotessa di Faustina Maggiore.
Venne distrutta completamente durante i bombardamenti anglo-americani della seconda guerra mondiale e fu in questa occasione che vennero trovate, tra le macerie, numerose iscrizioni romane, per lo più funerarie, che nominano i Fabraterni Veteres (abitanti di Ceccano in epoca romana). Le iscrizioni sono conservate all’interno della chiesa ricostruita fedelmente negli anni ’50.
Oggi la chiesa presenta una facciata tripartita con un elegante rosone e un semplice portale a sesto rialzato fiancheggiato da due colonnine.
Il rosone, ricostruito dopo i bombardamenti con materiale originale, si compone di dodici colonnette da cui partono delle nervature che si alternano su piccoli capitelli. Le basi delle colonne sono unite da archetti posti in senso inverso con il cerchio centrale aperto a quadrifoglio.
Il portale d’ingresso è identico, negli elementi stilistici, a quello dell’originale chiesa. Presenta due basi attiche da cui partono delle colonnine interrotte da anelli sormontate da capitelli a unghiatura e da due mensole che sorreggono l’architrave. A destra sono scolpiti i quattro simboli degli evangelisti (leone-toro-aquila-angelo); mentre a sinistra sono presenti foglie di palma e ornamenti vegetali. Sopra l’architrave poggia una lunetta a tutto sesto aggittante, intagliata a gola e adorna di foglie d’acanto.
L’interno è a tre navate con pilastri cruciformi sorreggenti campate ogivali. Anticamente sulle pareti e sui pilastri erano presenti numerosi affreschi che vengono attribuiti alla scuola di Giotto e allo stesso Maestro (tale attribuzione si fonda sull’amicizia del cardinale Annibaldo con l’artista).
Affreschi di grande importanza sono quelli della Crocifissione e della Madonna con il Bambino che si trovavano nella parte sinistra della chiesa. Di tutti questi capolavori resta solo una documentazione fotografica poiché sono andati perduti.
All’interno rimango il pulpitum e l’acquasantiera di tipo romanico datata al XIV secolo, unici elementi originali, non andati distrutti.
L’acquasantiera, attualmente pensile, originariamente doveva poggiare su una colonnina. È inserita nella prima colonna a destra. Ha forma esagonale, sul bordo sono scolpiti gigli, rosette, pesci e teste a bassorilievo.
La chiesa venne dichiarata monumento di interesse nazionale alla fine del XIX secolo.
BIBLIOGRAFIA
M. Colone, P. Mirra Passionisti, S. Maria a Fiume, Ceccano, 1992.