L’abitazione del dominus è costituita da un atrio centrale con corridoio e vasca rivestita in cocciopesto. Sul corridoio affacciano dieci ambienti: quelli sul lato Sud comunicanti tra di loro e alcuni anche con il corridoio; durante la seconda fase questa parte subisce notevoli cambiamenti sia strutturali, a causa della notevole umidità, sia decorativi. Il corridoio esterno lungo il lato Sud degli ambienti è riconvertito in canalizzazione che convogliava le acque provenienti da Est e da Ovest, immettendole, mediante un fognolo che attraversava anche l’atrio, nel collettore della villa, con scolo verso Nord-Est. I pavimenti degli ambienti vengono riccamente decorati in opus sectile (ovvero in tarsie marmoree) ed a mosaico, mentre la decorazione parietale doveva essere in intonaco dipinto. Successivamente, nel III sec d.C., il pavimento in opus sectile del primo vano a Sud dell’atrio, è sostituito da un pavimento musivo a tessere bianche e nere con decorazioni floreali; le stesse tessere musive, ma con decorazioni a sviluppo geometrico, ricoprono l’intero corridoio; gli altri ambienti presentano una pavimentazione in opus sectile con decorazioni geometriche (ad eccezione di un vano che presenta una decorazione lacunosa in opus sectile ma a motivi floreali), di notevole effetto cromatico.
A questi ambienti appartengono decorazioni parietali anch’esse in opus sectile a motivi geometrici, con prospetti architettonici, o con accenni ornamentali e floreali. Tutti i marmi presenti nella villa sono di notevole pregio e tutti di importazione come il serpentino, il giallo di Numidia, il rosso antico, il verde antico, il cipollino ecc. Ad Ovest della parte padronale una serie di strutture lascerebbero ipotizzare la presenza di due cortili paralleli con andamento Ovest-Est, su cui si aprivano ambienti quadrati di piccole dimensioni, forse destinati alle abitazioni della servitù. A Nord-Est invece sono stati rinvenuti degli ambienti probabilmente di servizio (rimaneggiati successivamente e riutilizzati nel VI-VII sec.d.C. per sepolture), di cui alcuni con tracce di suspensurae a testimoniare un sistema di riscaldamento per un piccolo “balneum” di solito prossimo alla cucina. Nel terzo periodo (IV sec. d.C.) l’insediamento subisce una radicale trasformazione: la pars urbana viene completamente abbandonata, come testimonia la totale assenza di reperti databili oltre il III sec.d.C., ed isolata dal resto dell’insediamento mediante tamponature (venne tamponata la porta tra due vani, isolando così tutta la zona residenziale e in uno di questi due ambienti vennero ammassati statue e marmi ridotti in frammenti).
Informazioni utili
Indirizzo: Località Madonna del Piano, Castro dei Volsci (Fr)
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