La cinta presenta tre porte: L’ingresso alla città è Porta a Monte (ad indicare la vocazione agricola del paese), murata in alto sulla destra dello stipite della porta c’è una pietra rettangolare che riporta l’iscrizione “Nerva imperante” (Sotto l’imperatore Nerva). La porta-torre mette in vista feritoie, saettiere e arciere, strette aperture nel muro dalle quali i soldati rispondevano con le armi all’attacco esterno. Ha un’altezza di m 13 ed è guarnita di 4 merli frontali rettangolari, guelfi, cioè piatti, più due merli laterali posteriori. L’ingresso al paese avviene attraverso un arco a sesto acuto alto m. 4.40. Al di sopra dell’arco d’ingresso, dalla parte interna, esiste una caditoia da cui si facevano cadere proiettili solidi e liquidi (acqua, olio e pece bollenti) sugli assalitori.
Porta a Valle è alta m. 12.16. Esternamente presenta un bellissimo arco ogivale, alto m. 6.10, sormontato da una finestrella con stipiti sagomati. Nella parete di destra del primo androne, tra le due porte, una ogivale e l’altra di stile romanico, si osservano ancora frammenti di affreschi di soggetto sacro del XIII secolo. Le pareti così risultano decorate con intonaci finemente affrescati con motivi geometrici e vegetali, secondo un uso che risale al XIV secolo. La porta di stile romanico conserva ottimamente stipiti e architrave monoblocco perfettamente sagomati e scalpellati. Una particolarità: la Torre-porta non contiene la cornice di pietra come elemento decorativo sugli stipiti. Porta Orticelli ha un’altezza di 11.80 metri, 6 merli rettangolari – 4 frontali e due posteriori. Strutturalmente ripete lo stile architettonico delle altre grandi porte con la differenza notevole che l’arco della porta è a tutto sesto e non di stile gotico. E’ alto m.3.10 e sulla pietra della chiave di volta presenta, scolpito, un triangolo equilatero in rilievo con il vertice voltato verso terra. A circa 2 metri d’altezza una cornice di pietra in rilievo abbellisce la torre, che mostra saettiere, una finestrella e, quasi a contatto con i merli, pietre aggettanti con fori rotondi per il sostegno delle torce e delle bandiere.
Esisteva anche una quarta porta: la Portella, che risulta murata certamente per motivi di sicurezza. E’ in posizione simmetrica rispetto a Porta a Valle. Ha un’altezza di m. 2.80, con architrave monolitico di pietra calcarea (è il tipico architrave delle antiche porte di Vico di stile pre-gotico). Aveva funzioni sussidiarie, di secondaria importanza, ovvero collegare Vico con il suo territorio posto a sud.
La Guardiola (Casermetta), coeva delle stesse mura, è manufatto fortificato eretto in prossimità della torre-porta (Porta a Monte) più importante del castrum; è quindi un elemento costruito con l’intento di proteggere e rendere più difficile la conquista della porta di accesso al castrum. Il manufatto è a pianta rettangolare con tetto a capanna. Di notevole interesse, perché conservato ancora in ottimo stato, è il locale dei servizi igienici. E’ incorporato nella facciata, ma in aggetto rispetto alla stessa e costruito con pietre rettangolari scalpellate perfettamente.
Nel giro delle torri si notano 4 colonne dette della “Fratellanza”. Sono state realizzate nel 1989 da giovani artisti europei nella prospettiva di un mondo governato dalla comprensione e dall’amicizia tra i popoli. Per volere del prof. Vincenzo Bianchi, ideatore e realizzatore del progetto, sono state collocate sui 4 punti cardinali fuori dalla città murata “verso la campagna, verso la libertà”.
Brani tratti da “Il borgo fortificato di Vico nel Lazio” a cura di Natale Tomei, 2007