Questo centro occupa la parte più meridionale della Valle del Liri ed è molto vicino ai confini con la Campania. Il suo territorio comunale è infatti compreso tra l'ultima propaggine degli Aurunci ed il fiume Liri, tra monti verdissimi di querceti e faggeti, mentre a valle è molto sviluppata la coltivazione dei cereali. Nei suoi pressi sgorgano da una sorgente le limpide acque, che formano l'omonimo laghetto di S. Giorgio, in cui è stata posta nel 1982 una candida statua della Madonna.
Il nucleo originario di S. Giorgio nacque forse ai tempi dell'Abate di Montecassino Apollinare come "cella", piccolo monastero adibito a granaio, in cui presero dimora alcuni monaci. Le prime notizie documentate risalgono all'846 quando S. Giorgio a Liri fu distrutta dai saraceni al comando di Abu Massar. Attigua alla "cella", sorse la chiesa di S. Giorgio martire, al cui ingresso monta la guardia un leone in pietra, simbolo del dominio benedettino. Nel 1809 S. Giorgio fu accorpata a Castelnuovo Parano, da cui fu definitivamente separata nel 1820, con regio provvedimento firmato da Ferdinando I di Borbone.