La Via di San Benedetto

Abbazia di Montecassino
 

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Ritiri spirituali nelle oasi benedettine di: Abbazia di Montecassino, Abbazia di Casamari, Certosa di Trisulti, Abbazia di San Domenico. Un itinerario che ci porta dall’Umbria al Lazio, ripercorrendo le fondamentali tappe della vita di San Benedetto, dalla nascita nella città di Norcia fino a Montecassino, luogo dove Benedetto diede vita, nel 529, all’Abbazia di Montecassino, la casa madre dei Benedettini. Qui nacque la regola benedettina
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Nato nel territorio di Norcia intorno al 480 e mandato per gli studi superiori a Roma, egli ne fuggì per desiderio di perfezione ascetica, e si ritirò a vita eremitica in una grotta: lo Speco di Subiaco. Tra quei monti egli fondò dodici piccoli monasteri, riservando a sè la formazione dei fratelli più giovani. Della sua grande opera di evangelizzazione rimangono oggi i monasteri di Santa Scolastica e di San Benedetto (il Sacro Speco). Maturato poi un nuovo e più vigoroso piano di cenobio unico ed anche più grande, sottoposto a un solo abate, Benedetto, si trasferì con alcuni discepoli a Montecassino verso l’anno 529. Nel suo viaggio da Subiaco a Cassino, Benedetto sostò presso la Badia di S. Sebastiano ad Alatri. Si dice che qui cominciò ad elaborare la regola benedettina “Ora et Labora” prendendo spunto dalla vita di questo monastero. Fondata nel IV sec., la Badia è una delle più antiche comunità cenobitiche d’Occidente. Il complesso di saloni, porticati, chiostro e fontane conserva, nella cappella, splendidi affreschi di varie epoche.L’abbazia di Montecassino divenne “la metropoli del monachesimo occidentale”.

Su quel monte, sui resti dei templi pagani dedicati a Giove e Apollo, il Santo edificò il piccolo oratorio di San Martino e, sulla cima, un altro dedicato a S. Giovanni Battista. Quest’ultimo, ampliato e abbellito nei secoli seguenti, diventò la sontuosa basilica cassinese: punto di riferimento essenziale per la spiritualità e centro d’irradiamento culturale per la penisola con le sue scuole   miniaturistiche. Nel Museo-pinacoteca è possibile ammirare reperti archeologici, quadri di scuola napoletana del Sei e Settecento, bellissimi codici miniati e preziosi oggetti sacri. La Chiesa, fedelmente ricostruita in stile barocco dopo i bombardamenti del ’44, presenta nel suo interno un’eccezionale profusione di marmi policromi. Uno dei più antichi monasteri di clausura benedettini della nostra zona è quello di S. Andrea Apostolo ad Arpino. Oltre a conoscere la giornata tipo delle monache di clausura è possibile ammirare un esemplare medioevale di croce dipinta raffigurante il Christus triumphas.

Proseguimento all’Abbazia di Casamari, nella vicina Veroli, che sorta su iniziativa di una comunità benedettina passerà ai cistercensi, i “missionari del gotico”: il nuovo stile si affermò nel Lazio con le stupende costruzioni di Fossanova e Casamari. Nell’anno 547 circa, sorretto dalle braccia dei suoi discepoli, passava santamente al Signore ed era sepolto nella chiesa del monastero, accanto alla sorella, Santa Scolastica. Uniti in vita da un medesimo spirito, riposano così ambedue da più di quattordici secoli nello stesso sepolcro, ove le loro sacre spoglie, sempre lì custodite, sono venerate dalla pietà dei suoi figli e di tutto il mondo.

 
 
 

(Ultimo aggiornamento: 25 Maggio 2021)

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