Tommaso Lisi

Chi è: Poeta
Nato a: Coreno Ausonio nel 1935

Vive a Coreno Ausonio. A Roma si è laureato in Filosofia con una tesi su Benedetto Croce. Ha insegnato, per quasi 40 anni, nelle scuole elementari e medie. Redattore dei periodici «Stato Democratico» e «Il Cannocchiale», ha collaborato con poesie a «Cenobio», «La Fiera Letteraria», «Prove di letteratura e arte», «Galleria» e, con articoli di critica letteraria, alla terza pagina del «Paese» e della «Voce Repubblicana».

Più recente è la sua collaborazione, con una rubrica in versi, al settimanale «Avvenimenti». Per l’Officina Libri di Roma ha curato, nel 1979, una scelta di poesie di Corrado Govoni dal titolo Il vino degli anni. È autore di opere di narrativa: La vocazione (1969), Rodolfo (1976) che con Pensieri Cattivi (1995) formano la trilogia Il probandato, Guerra e dopoguerra (2005). Più numerosi i libri di poesia: Parole (1954), Ivana (1956, con prefazione di Corrado Govoni), Un mignolo d’aria (1961), Liturgia familiare (1969), Adolescenza (1972), Corrispondenza (1981), Fuorisacco (1982), Prima del ’68 (1987), In punta d’ago (1992, con presentazione di Oreste Macrì), Agosto con il padre (1997), Versi vaganti e stravaganti (1997, con una nota di Elio Filippo Accrocca), La contigua stanza (1997), La parete sottile (1998), La porta socchiusa (1999), Dieci romanzi. Lettere in versi agli autori (2001, già pubblicate sul settimanale “Avvenimenti”). Per la poesia, ha vinto i premi; 1981, “Val di Comino”; 1997, “Venafro”; 2007 “Ciociaria”. Per la narrativa: 1970, “Il Ceppo” di Pistoia con La Vocazione ha vinto il secondo premio.

Sulla sua produzione letteraria hanno scritto, tra gli altri: L. Baldacci [La camera vuota della madre] «Sono davvero belle le tre ultime plaquettes. C’è forse qualche segno dell’epigrafismo caproniano, ma è inutile dire che c’è minore meccanicità e più strazio »; I. Calvino [Rodolfo] «Libro fine, sensibile, sommesso.»; P. Citati [Adolescenza] «Molta grazia di ombre e molta precisione di segno.»; E. Gioanola [Corrispondenza] «Amare, dunque, per esistere: questa appare la ragione profonda della poesia di L.»; C. Govoni [Ivana] «Opera di perfetta e squisita fattura »; M. Guglielminetti [Pensieri cattivi] «Libro intelligentemente presentato e, nel contempo, lucido e appassionato.»; M. Luzi [Liturgia familiare] «Poesie straordinariamente limpide, tirate con energia e con grazia sulla corda del sentimento e degli affetti, dominate dalla maturità, dal senso, tutto vissuto, del tempo.»; O. Macrí [La vocazione] «Racconto condotto con purezza di stile interno oltre che esterno.»; [Adolescenza] «Lieve rimpianto di madrigalismo da Anthologia Palatina novecentizzata.»; L. Pintor [Dieci romanzi…] «A parte la sua gentilezza nei miei confronti, imbarazzante, mi permetta di dirle che le sue lettere in versi sono molto belle.»; V. Sereni [Ivana] «Cosí penso che si compongano, o si componessero, quasi estemporaneamente, certe “cantate” d’amore.»; A. Zanzotto [In punta d’ago] «Si tratta di vera poesia – filo a filo e punto a punto – come di rado capita di leggerne. Tra i libri memoriali di questi anni il suo si colloca senz’altro in prima fila.».

Estratto da: http://www.literary.it/ali/dati/autori/lisi_tommaso.html

 

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