I resti della cosiddetta Villa Eucheria a Castrocielo (Fr), il cui primo impianto viene fatto risalire al II secolo a.C., sono costituiti da un grande basamento sostruttivo in opera poligonale di IV maniera e da un criptoportico in opera incerta, che a Sud si addossa al basamento e presenta ancora visibili tracce di decorazione pittorica.
Il toponimo del sito – Villa Eucheria – offre la possibilità di mettere in rapporto la villa con i possedimenti di una famiglia di grande prestigio nell’Italia suburbicaria del IV secolo d.C., gli Anici Aucheni, che vantano tra i loro membri due governatori della provincia di Campania tra il 379 e il 382 d.C. Uno dei componenti della famiglia, convertitasi precocemente al Cristianesimo, Anicius Auchenius Bassus, durante il suo proconsolato incentivò i rapporti tra cristiani e pagani. Non è casuale, pertanto, che sulle strutture della villa insistano i resti di un convento di monache, chiamato Monacato, del quale è rimasto intatto il cortile.
Particolarmente significativo è in questo il sistema di conserve d’acqua, sfruttate attraverso il pozzo, riferibile ad una delle fasi di costruzione dell’impianto monastico. Vi sono tre cisterne comunicanti fra loro mediante cunicoli, ed alimentate da un condotto che sfocia nella cisterna centrale.
A valle del grande criptoportico e ad una quota inferiore rispetto a questo, è possibile identificare un ulteriore livello di sostruzione, che induce a ricostruire una grande villa organizzata su più terrazze costituite da un complesso sistema di sostruzioni degradanti.
Basamento in opera poligonale di III e IV tipo della villa rustica di età repubblicana, detta Villa Eucheria. Sono visibili il lato occidentale e, parzialmente, quello meridionale a cui si addossa il criptoportico. La valutazione della tecnica edilizia della sostruzione fa datare il primo impianto della villa al II secolo a.C. Il muro di sostegno, in opera poligonale quasi quadrata, in grossi blocchi di travertino, bugnati con un listello liscio di incorniciatura, riuniva ad ovest due criptoportici, uno a Sud, ancora visibile, e l’altro a Nord. Nell’ultimo tratto i blocchi decisamente poligonali presentano la faccia perfettamente lisciata e maggior cura nelle connessioni.