{slider Informazioni|close}Nel 1630 ebbero inizio i lavori che hanno portato alla costruzione del convento e dell’annessa chiesa di S. Francesco nella forma che tuttora conservano: attraverso un portico si accede alla chiesa e al convento, che presenta un cortile interno sul quale è affacciato un loggiato posto al primo piano.
Il convento fu abitato dai frati Francescani, con alterne vicende, fino al 1865, quando venne abbandonato. Nel 1871 fu trasferito in proprietà al Comune di Atina che lo destinò a sede municipale e ad altri usi pubblici. In seguito al terremoto del 1984, è stato restaurato ed attende di essere nuovamente destinato ad una pubblica fruizione.
Nel mese di ottobre 2006, durante il rifacimento della pavimentazione del piazzale antistante l’edificio, nel corso di saggi archeologici preventivi è stata rinvenuta una imponente struttura in opera poligonale a pianta ellittica con asse maggiore di m 6,20, minore di 5,15 e profondità di 6. Il fondo è lastricato da tegoloni di terracotta: tra le ipotesi allo studio, la più suggestiva identificherebbe nel manufatto il castellum acquae dell’acquedotto romano di Atina.
Testo a cura della Delegazione FAI di Frosinone.
(Ultimo aggiornamento: 7 Luglio 2021)