L’elegante Chiesa della Santissima Trinità, o del Simulacro del Crocifisso, situata di fianco all’arco a sesto acuto, con le sue linee tardo-barocche richiama la tipologia del centro storico di Arpino; di proprietà della famiglia Pesce, fu fatta erigere nel 1720 dal cardinale Giuseppe Pesce, maestro e rettore della Cappella Pontificia.
L’intero complesso è in stile romanico con pianta a croce greca; la cupola è sostenuta da quattro pilastri centrali.
Il paliotto dell’altare, dipinto a motivi floreali, fa da sfondo alla piccola chiesa; ai lati figurano due grandi affreschi: a destra l’Immacolata, a sinistra S. Giuseppe.
Nella chiesa, come in altre di Arpino, operò su disposizione del cardinale Pesce lo scultore in legno Michele Stolz, di origini tirolesi, con il suo linguaggio stilistico decisamente rococò d’impronta napoletana. A lui e alla sua fami9glia, sono attribuite numerose opere, fra le quali ancora oggi possiamo ammirare la statua di San Vito, il Simulacro della Processione, la Statuetta della Concezione, la statua di San Pietro Martire, l’espressivo crocefisso conservato in S. Antonio e le due “macchine” processionali dall’ assunta e della Madonna di Loreto.
testo a cura di Domenico Rea
(Ultimo aggiornamento: 7 Luglio 2021)