Ai margini orientali, alle falde dei Monti Lepini, si trova Villa Magna, attualmente un complesso di casali rustici, resti medievali di una villa imperiale romana. I resti più antichi risalgono all’epoca tarda repubblicana e si riferiscono, probabilmente, ad una villa rustica. Non si sa in che modo questa proprietà sia entrata tra quelle imperiali, ma è certo che alla fine del I sec. d.C. è annoverata tra le proprietà degli imperatori romani che la utilizzavano periodicamente.
Un monastero benedettino, S. Pietro di Villamagna, sorse sulle rovine della villa romana. Le testimonianze più antiche del cenobio risalgono al VI secolo d.C. probabile periodo di fondazione. Il periodo più ricco della sua storia va dal X al XIII sec., quando il monastero si ingrandisce, trasforma più volte i propri edifici, dà vita ad un processo di incastellamento della zona e, attorno all’edificio del cenobio, sorge un castrum. Verso la fine del Duecento, dopo un lungo periodo di splendore, subì una forte ed improvvisa decadenza in seguito alla quale fu soppresso e annesso da Bonifacio VIII alla cattedrale anagnina. Attualmente sono ben visibili all’esterno gli edifici d’epoca medievale. In seguito dal ‘700 in poi gli edifici sono stati in più riprese trasformati in fabbricati rurali che costituirono un importante azienda agricola.
Tra i resti si individuano tre nuclei: i fornici, sotto agli attuali casali, le cisterne, nelle vicinanze dei predetti edifici e più lontano, sotto i resti murari medievali costituenti l’ex convento benedettino, mura che formano una possibile base di una basilica sulla quale nel Medioevo vene edificata la chiesa di S. Pietro
(Ultimo aggiornamento: 7 Luglio 2021)