L’intero circuito murario megalitico di Alatri, ad eccezione del tratto meridionale, nel Medioevo fu ulteriormente rinforzato con l’inserzione di alti torrioni quadrangolari, muniti di aperture simili a feritoie, dalle quali veniva esercitato il controllo sul territorio circostante. Non meno robusto si presenta l’apprestamento difensivo delle cinque porte di accesso, dislocate lungo il perimetro delle mura, in corrispondenza dei tracciati viari più antichi ed importanti della città, che prendono nome dalla vicinanza alle omonime chiese cittadine ancora esistenti o distrutte.
All’estremo ovest della città si apre la suggestiva porta San Benedetto, straordinariamente intatta nella sua primitiva struttura architravata monolitica, contraddistinta dall’alto Torrione Brocchetti che dal Medioevo ne protegge l’ingresso. Sullo stesso lato, a poca distanza, troviamo, modellato da un ottocentesco arco bugnato, porta San Francesco, ricavata nell’Ottocento aprendo un varco attraverso le antiche mura megalitiche, secondo il progetto dell’architetto Jacopo Subleyras. Rivolta a nord, verso il colle San Pietro ove sorgevano l’omonima chiesa e il convento, è porta San Pietro, anticamente detta Bellona, la mitica figlia di Marte, dio della guerra. Attualmente presenta imponenti mura laterali composte da macigni. Ai suoi lati si notano due arcaici bassorilievi risalenti alla stessa epoca di costruzione delle mura, dal misterioso significato. Chi vi riscontra l’effigie di Priapo, caprone dei satiri, a cui si attribuiva la fecondità, chi, invece, ricollegandoli al vecchio appellativo della porta, li interpreta come l’immagine della dea Bellona, dai capelli sciolti e l’occhio fiammante, in atto di sferzare il sanguinoso staffile. Gli ultimi due ingressi, entrambi situati sulle opposte estremità del percorso orientale, sono costituiti da porta San Nicola e porta Portati.
Porta San Nicola, attualmente è diruta e presenta tracce consistenti delle trasformazioni ottocentesche, realizzate su disegno del Subleyras, tra la fine del Settecento e il principio del secolo successivo. E’ rivestita esternamente dal tipico motivo ornamentale a bugne, con ampio fornice e volta a sesto ribassato. Porta Portati è l’unica porta che non ha un nome religioso ed è fortificata per mezzo di un torrione posto di traverso rispetto alle mura. Interessante per il suo triplice coronamento archivoltato, eretto nel Medioevo in sostituzione dell’antico monolite ciclopico.